Chi avesse già ammirato la raccolta exotica della collezione Medicea al Museo degli Argenti o all’Antropologico può meglio comprendere come già la Firenze cinquecentesca avesse in pregio opere di mondi lontani e apprezzasse un’arte altra che esprimeva ritualità e simbologie diverse rispetto a quelle occidentali. La maschera di giada Teotihuacan, gliatlatl cerimoniali mixtechi-aztechi, i magnifici mantelli tupinambà e il Codex florentinus, primaria fonte di cultura Azteca (tutte opere presenti in mostra), dimostrano anche come i Medici comprendessero già appieno l’importanza cognitiva e il valore artistico dei reperti americani.
Oggi Palazzo Strozzi omaggia l’arte precolombiana e si propone come spazio
Un allestimento dai toni scuri esalta la luminosità delle teche contenenti sculture in terracotta, corone di piume, ciotole in madreperla e gioielli in oro. Vasta e variegata la produzione di vasi e brocche con sagome fitomorfe e zoomorfe. La natura è ispiratrice nella cultura Moche (100 a.C.-850 d.C) e si esprime nelle bottiglie foggiate come piante di Tumbo o radici di yuca , nella cultura Nasca (100-700 d.C) e in quella Chimù, più tarda dove le forme animali spaziano da bestie marine al lama, puma e cervo. Il tema della caccia al cervo appartiene all’iconografia andina e rappresenta una rigorosa ritualità come anche i temi della Battaglia e della Cerimonia del Sacrificio.
Colpiscono i reperti di Arte erotica con scene di fellatio e rapporti anali, rappresentazioni particolareggiate, dal significato ancora oscuro che, non essendo finalizzati alla procreazione suggeriscono la teoria di “inversione dell’ordine”. Ampiamente valorizzata è l’arte plumaria, simbolo di status, dove le piume creano corone, manti e pannelli decorativi. Spesso le colorazioni ottenute col sistema del tapirage riportano dominanti il giallo e il blu, come nel pannello di Scuola della Victoria. Mirabili esempi di armonia e contrasto cromatico riportano per analogia alle tele di Mondrian, Klee o alla teorizzazione sull’accostamento giallo-blu elaborata agli inizi del XX secolo da Kandinsky: il carattere caldo o freddo del colore è un’inclinazione del tutto generale verso il giallo o verso il blu…..il giallo diventa facilmente acuto e non può raggiungere grandi profondità. Il blu diventa difficilmente acuto e non può sollevarsi a grandi altezze. Come se il sentire artistico di quei lontani popoli avesse ispirato, al pari di civiltà a noi più vicine, i dettami evolutivi della storia dell’arte.
articoli correlati
Dalla terra degli Inca
ori, ceramiche e tessuti del Perù precolombiano
daniela cresti
mostra visitata il 15 novembre 2003
Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…
Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…