Categorie: toscana

fino al 22.II.2004 | Perù – tremila anni di capolavori | Firenze, Palazzo Strozzi

di - 1 Dicembre 2003

Chi avesse già ammirato la raccolta exotica della collezione Medicea al Museo degli Argenti o all’Antropologico può meglio comprendere come già la Firenze cinquecentesca avesse in pregio opere di mondi lontani e apprezzasse un’arte altra che esprimeva ritualità e simbologie diverse rispetto a quelle occidentali. La maschera di giada Teotihuacan, gliatlatl cerimoniali mixtechi-aztechi, i magnifici mantelli tupinambà e il Codex florentinus, primaria fonte di cultura Azteca (tutte opere presenti in mostra), dimostrano anche come i Medici comprendessero già appieno l’importanza cognitiva e il valore artistico dei reperti americani.
Oggi Palazzo Strozzi omaggia l’arte precolombiana e si propone come spazio espositivo di relazione artistica internazionale. La mostra intraprende un nuovo modo di ricerca, privilegiando il metodo dell’attribuzione e identificazione dei maestri e delle botteghe da cui provengono i più di 300 capolavori esposti. Nell’osservare i reperti ben presto si dimenticano le disquisizioni sul confine fra archeologia e arte che poco influenzano il visitatore nell’apprezzare quel mondo e le sue manifestazione artistiche.
Un allestimento dai toni scuri esalta la luminosità delle teche contenenti sculture in terracotta, corone di piume, ciotole in madreperla e gioielli in oro. Vasta e variegata la produzione di vasi e brocche con sagome fitomorfe e zoomorfe. La natura è ispiratrice nella cultura Moche (100 a.C.-850 d.C) e si esprime nelle bottiglie foggiate come piante di Tumbo o radici di yuca , nella cultura Nasca (100-700 d.C) e in quella Chimù, più tarda dove le forme animali spaziano da bestie marine al lama, puma e cervo. Il tema della caccia al cervo appartiene all’iconografia andina e rappresenta una rigorosa ritualità come anche i temi della Battaglia e della Cerimonia del Sacrificio.
Colpiscono i reperti di Arte erotica con scene di fellatio e rapporti anali, rappresentazioni particolareggiate, dal significato ancora oscuro che, non essendo finalizzati alla procreazione suggeriscono la teoria di “inversione dell’ordine”. Ampiamente valorizzata è l’arte plumaria, simbolo di status, dove le piume creano corone, manti e pannelli decorativi. Spesso le colorazioni ottenute col sistema del tapirage riportano dominanti il giallo e il blu, come nel pannello di Scuola della Victoria. Mirabili esempi di armonia e contrasto cromatico riportano per analogia alle tele di Mondrian, Klee o alla teorizzazione sull’accostamento giallo-blu elaborata agli inizi del XX secolo da Kandinsky: il carattere caldo o freddo del colore è un’inclinazione del tutto generale verso il giallo o verso il blu…..il giallo diventa facilmente acuto e non può raggiungere grandi profondità. Il blu diventa difficilmente acuto e non può sollevarsi a grandi altezze. Come se il sentire artistico di quei lontani popoli avesse ispirato, al pari di civiltà a noi più vicine, i dettami evolutivi della storia dell’arte.

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daniela cresti
mostra visitata il 15 novembre 2003


dal 15/11/2003 al 22/02/2004
Palazzo Strozzi, piazza Strozzi
Orario: tutti i giorni 9.00/20.00 sabato: 9.00/23.00
la biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso, ridotto6.50 €, residenti 5.50 €, scuole 4.00€
Call Center 055.2660278
Prevendita on line www.palazzostrozzi.it
Tel. 055.2645155
Fax. 055.2646560
firenze.mostre@flashnet.it
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Uff. stampa: Catola& Partners
Tel: 0555522867/892
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