Categorie: toscana

fino al 22.V.2004 | Pantani Surace e Jolley/Trost/Hansen | Prato, nicolafornello

di - 18 Maggio 2004

Le piccole azioni che fanno rumore, come il rischio di perdere qualcosa appena trovato, o come le fratture tra la percezione e le spiegazioni razionali, sono come voragini nell’immaginario. Le paure, si ha un bel dire, non si esorcizzano mai; è quanto suggeriscono Lia Pantani e Giovanni Surace (il premiato duo artistico di recente generazione) che dichiarano di non volerne sapere di chiarimenti sulla natura oscura delle cose. Non spiegatemi perché la pioggia si trasforma in grandine è una grande installazione che nasce da un’attenzione maniacale e generosa verso la materia. Duecento chili di coriandoli in terracotta, ritagliati uno per uno, ricoprono il suolo della galleria; calpestati ogni giorno scricchiolano e si frantumano, andando irrevocabilmente verso il loro caduco destino. La storia delle opere umane si inscrive nella tragica parabola di creazione, realizzazione del proprio significato attraverso la trasformazione, l’inevitabile deterioramento e la scomparsa finale. I pensieri, e le azioni, però, prolungano indefinitamente il proprio messaggio con una lucida volontà di sopravvivenza; come il muro di gesso dove (grazie a un ingegnoso sistema di “annaffiamento” quotidiano) la scritta un po’ è vero si modifica, si espande, accoglie fioriture di muffe, prende il colore degli elementi presenti nell’acqua. È una “epigrafe bianca su campo bianco” provvista di sensibilità animale, e della sorte necessaria di tutte le cose create.

La materia in apparenza inerte, fermenta silenziosamente di una vita celata che la percorre. L’immanenza, fisica e antropologica, degli oggetti di uso quotidiano è depositaria di una memoria che non si estingue con l’epilogo della loro esistenza funzionale.
Patrick Jolley, con il senso del fantastico ombroso e animista che mutua dalle proprie origini irlandesi, ha registrato la resipiscente vitalità degli appartamenti abbandonati del Ballynum (il quartiere popolare dublinese, oggi demolito, che ha dato i natali a Bono Vox). Nel film realizzato in collaborazione con Rebecca Trost e Inger Lise Hansen, su commissione della Breaking Ground, l’àpeiron, indefinito e illimitato, turba la placida superficie della sostanza: materassi cadono dal soffitto, comprimendosi e distendendosi come ginnasti anchilosati, il linoleum si sfoglia, divani e letti rigurgitano le proprie imbottiture mentre sui pavimenti e sulle pareti fioriscono solchi e rughe.

Here After
(Qui dopo) è un’opera grandiosa, un’epopea girata interamente in bianco e nero senza l’ausilio di luci artificiali. Il “qui” è inequivocabile, è il luogo dell’azione, la desolata scena fisica visitata da invisibili osservatori (gli inquilini di un tempo o ospiti alieni e sconosciuti). “Dopo” individua una discrepanza nella continuità temporale; è il salto fluido che, nella sua contraddizione, permette di assistere alla trasformazione di realtà dimenticate e ancora vibranti di strane, inquietanti energie.

articoli correlati
Pantani Surace a Quattroventi
Pantani Surace a Working Insider

pietro gaglianò


fino al 22 maggio
Pantani Surace – Non spiegatemi perché la pioggia si trasforma in grandine
Jolley/Trost/Hansen – Here After
Prato, Nicola Fornello Arte Contemporanea
Via Paolini 27 (Prato Ovest, via Bologna)
mart – sab 11-13 15-20
T 0039-574-462719 F 0039-574-471869
Info@nicolafornello.com
www.nicolafornello.com


[exibart]


Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Cantieri Montelupo: in Toscana, le residenze tra arte, ceramica e territorio

Al via la terza edizione di Cantieri Montelupo, il progetto di residenze a Montelupo Fiorentino che invita gli artisti a…

16 Maggio 2024 18:23
  • Progetti e iniziative

Arte e design nell’epoca degli algoritmi: il focus all’Accademia di Lecce

All’Accademia di Belle Arti di Lecce, in mostra le opere di artisti che lavorano con l’intelligenza artificiale, in dialogo con…

16 Maggio 2024 17:36
  • Fotografia

Le fotografie di Max Vadukul al MAXXI di Roma

Through her eyes. Timeless strength è il progetto del fotografo di moda che ruota attorno a un’unica musa: 40 scatti…

16 Maggio 2024 14:47
  • Fiere e manifestazioni

La Triennale di Bruges 2024 è una serie di sperimentazioni artistiche diffuse su tutta la città

Con il tema “Space of Possibility” la quarta edizione della manifestazione belga chiama a raccolta dodici tra artisti e architetti…

16 Maggio 2024 14:43
  • Teatro

Pessoa, nessuno e centomila: Robert Wilson al Teatro della Pergola di Firenze

Al Teatro della Pergola di Firenze, prima mondiale della nuova creazione di Robert Wilson dedicata allo scrittore portoghese Fernando Pessoa…

16 Maggio 2024 12:35
  • Mostre

Per una ecoestetica del mondo: a Perugia, arte tra ambiente e utopia

Gli spazi di Palazzo Baldeschi, a Perugia, ospitano una mostra che accende una luce sul rapporto tra arte e natura,…

16 Maggio 2024 11:35