Attraverso un dispiegarsi di opere tra loro diverse per tempo, stato di conservazione e genere questa mostra è dunque da intendere come introduzione al significato e al ruolo dei depositi, parola ammantata di un fascino misterioso, che promette scoperte e tesori nascosti, labirinto dove si nascondono capolavori abbandonati all’oblio. L’intento degli organizzatori è di superare questa visione romantica, e di renderci più familiare il ruolo funzionale dei depositi.
Grazie al contributo della Cassa di Risparmio che, in sinergia con Natale a Firenze e Anna Maria Petrioli Tofani con i suoi collaboratori, ha realizzato la mostra, la Sala delle Reali Poste è stata inoltre dotata di un nuovo impianto di umidificazione per consentire l’esposizione di opere su tavola. Ciò fa sperare in un utilizzo costante di questo ambiente a svelare, come allude il suggestivo allestimento, sempre nuovi capolavori.
Silvia Bonacini
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Sì, la mostra è davvero interssante sotto tantissimi aspetti. Peccato per l'allestimento, davvero mostruoso: sembra di essere dentro una bomboniera gigante