Categorie: toscana

fino al 24.XI.2006 | Uscita Pistoia | Pistoia, SpazioA

di - 17 Novembre 2006

Non ci sono più dubbi né incertezze sull’identità di SpazioA. Con la quarta edizione di Uscita Pistoia, Giuseppe Alerruzzo rivela la sua decisione di voler trasformare lo spazio della sua ex casa-studio di Via Modenese in una galleria d’arte contemporanea a tutti gli effetti.
Di fatto la cosa si era già intuita in occasione del ciclo Tre Stanze, avviatosi nel 2005 con la triplice personale di Joachim Grommek, Alessandro Mencarelli e Roberta Piccioni, proseguito nel 2006 con le mostre di Luca Bertolo, Chiara Camioni, Vanessa Chimera, Francesco Carone, Elena Nemkova e Alessandra Andrini.
Ma Uscita Pistoia è un’altra storia. E in quattro anni si può dire sia cresciuta molto, grazie alla qualità d’insieme degli eventi proposti, ma sopratutto alla disponibilità e alla presenza puntuale di personalità artistiche di grande livello come Luca Pancrazzi, Maurizio Nannucci, Mario Airò, Sabrina Mezzaqui, Loris Cecchini, Liliana Moro, Vedovamazzei, Luca Vitone e Alfredo Pirri.
Nell’insieme anche la mostra di quest’anno risulta abbastanza piacevole. Eva Marisaldi con il video Curnicopia (2006) gioca bene il suo ruolo di artista vip della lista. Il dvd contiene la registrazione dell’attività di un complicato programma progressivo e autorigenerante che crea immagini a seconda degli input acustici ed elettronici che lo sollecitano. Un avveniristico emisfero di linee si proietta sullo sfondo, aprendo l’immaginazione a forme vibranti e sempre diverse.
Claudia Losi presenta Ebridi Esterne, giugno 2006 (2006), un collage tridimensionale ottenuto con immagini sagomate montate su lastre di vetro soprammesse. Le immagini contenute tra una lastra e l’altra sono i frammenti fotografico-diaristici realizzati dall’artista durante un viaggio in Scozia. I tre lavori si presentano come il resoconto di un’esperienza comune, compiuta in compagnia di Daniela Morreale, Daniele Signaroldi e Marcin Strzlecki, tre amici dell’artista provenienti dal mondo della fotografia e del design.

Uno Jota Castro non dimentico del suo passato di diplomatico mette in fila One meter of european problem, (2005) una serie di carte da gioco plastificate sul dorso delle quali stampa l’elencazione retorica e grossolana dei problemi del mondo. Habemus Papam (2003,) l’altro suo lavoro presente in mostra, investe tutta l’emozionalità sul contenuto iconico e concettuale di tre oggetti cult come la croce, i dollari e la una corona, non di spine ma di banconote. Castro si limita tuttavia ad accorpare gli elementi. Ne deriva un’immagine debole, che palesa soltanto una già fin troppo ostentata presa di posizione. Sulla stessa linea, ma più ironico, il lavoro Speculation Study (2005) di Jan Jakub Kotik, che sulla seduta della sua eclettica chaise longue in similpelle color vinaccia al posto del cuscino fa cucire la silhouette rigonfia di un missile da guerra.
Raffinatissimo Kleine Haararbeit (2003-2005), il minuzioso lavoro di Christiane Löhr. L’artista intreccia crini di cavallo alle crune di aghi sottili, per costruire delicate microarchitetture impalpabili. Davide Rivalta sistema il suo enorme Rinoceronte indiano (2005) nel giardino situato dietro la galleria. Il realismo materico, la dimensione naturale e la fortunata collocazione, hanno reso l’animale familiare alla cronaca pistoiese. I passanti, infatti, credendo di trovarsi di fronte un rinoceronte in carne e ossa, hanno avvertito più volte le autorità. Luca Bertolo presenta Malinconia (2006) , un quadro a olio sul quale affianca l’immagine di una spoglia cucina, dipinta con toni grigi chiaroscurati, a quella di un più cupo soggiorno. All’interno dei due ambienti sono sparsi pochi oggetti d’uso, che risaltano sul resto a causa dei colori forti e metallici, come il blu elettrico della bacinella o il verde della lampada.
Concrete Island, (1999) è un’immagine fotografica spiazzante giocata sullo sfalsamento dimensionale. Lo scatto, realizzato da Paola di Bello, blocca il movimento di precipitazione in caduta libera di una sedia sospendendola nel vuoto a notevole altezza dal suolo. La frontalità dell’oggetto rispetto allo sfondo crea una sensazione di precarietà è vertigine.

Simone Barresi dipinge paesaggi simili ad interfacce virtuali di software progettuali. Una modulazione fumettistica di solidi geometrici irregolari, incastrati su curve di livello, compone un paesaggio spigoloso mosso da chiaroscuri potenti. Gli Aldes, infine, chiudono la quarta edizione di Uscita Pistoia, producendo il video della performance bip (2006), girato per le vie e le piazze pistoiesi. Gli Aldes hanno ingaggiato dieci persone di estrazione sociale diversa e le hanno invitate a perdersi tra la gente, dando loro la possibilità di intessere relazioni e muoversi liberamente. Unica regola impartita agli attori quella di arrestare totalmente, in determinate ore del giorno, ogni loro funzionalità corporea e di bloccarsi completamente a prescindere dai luoghi e dalle attività intraprese. Il video documenta gli interpreti immobilizzati come manichini e gli effetti provocati sui passanti dalla loro performance.

gaia pasi


USCITA PISTOIA
S p a z i o A contemporanearte, Via Modenese 165, Pistoia
9 ottobre / 24 novembre 2006
Ingresso libero Mercoledì / Venerdì | dalle 16,00 alle 20,00
Festivi su appuntamento | tel. 0573 903756 / 347 7936933
www.uscitapistoia.it | www.spazioa.it
info@uscitapistoia.it | info@spazioa.it
Catalogo gli Ori, delle edizioni 2003,2004,2005 € 15


[exibart]

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