A Scolpire il marmo, l’odierna collettiva internazionale di scultura nel Parco della Padula, manca tra i lavori dei sette artisti pubblicati l’opera di Mario Merz, a meno che non sia una bizzarra volontà dell’eccezionale installazionista intitolare con un laconico “C’è visita” il suo angolo d’ingresso incolto alla desolata e inaccessibile Villa Fabbricotti, per sollecitare magari a provvedere oppure no. E’ inoltre più magnifico per idea che per soluzione il “papier coupé” realizzato su due lastre verticali di marmo da Jan Hamilton Finlay, mentre è adeguato e di buon auspicio il giovane ulivo piantato in una perforazione al centro di una piastra di marmo grezza nella scultura ambientale di Dani Karavan a poca distanza dall’ingresso alla
Resta ancora l’opera più sorprendente della rassegna, l’installazione di Robert Morris: “La nottola di Hegel ”, in marmo e in volo con gli artigli pronti ad afferrare la preda, si visiona come l’ultima immagine di un incubo prima del risveglio guardando attraverso due piccole perforazioni a distanza di mirini da binocolo su una porta di legno di una minuscola rimessa tra gli alberi dietro Villa Fabbricotti.
Scolpire la rete è una delle sorprese della XI Biennale di Carrara nella Chiesa del Suffragio. L’entrata al coro è interamente coperta da pannelli neri laterali e da un maxischermo video. Un allestimento notevole – tranne la troppa luce solare che attutisce la qualità di visione – di un’idea meritevolmente epigone di Fluxus . Per visionare i contributi di web art di dieci giovani emergenti internazionali è richiesta l’interazione anche creativa del visitatore con un mouse sistemato su un alto piedistallo di marmo. Più che notevoli i lavori di Squid Soup e di Bugs, eccezionali quelli di Stefano Savi Scarponi e di Steve Keane.
Palazzo Caselli offre i suoi bellissimi spazi alla molto interessante retrospettiva di Floriano Bodini. Il primo grande periodo di Bodini (fine ’50 e ’60) è configurato in esili figure molto espressive, con superfici grezze e graffiate e di cui la maggior parte del significato è la sofferenza umana. Quasi opposta è la poetica di Bodini a partire dagli anni settanta. Di forme più voluminose e lucide, dove la composizione è spesso un equilibrio tra forme curve e forme rette, con poche ed eleganti incisioni grafiche. Bello anche l’unico catalogo disponibile alla Biennale.
Scolpire l’idea è una rassegna di bozze plastiche all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Carrara destinate alla realizzazione di sculture ambientali permanenti all’interno del Parco della Padula. Tra le nove idee emerge per impatto formale e per concetto quella di
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Carrara la mia città natale, fin da piccola ho ammirato le cave del marmo, meta delle mie passeggiate, ho visto gli scultori al lavoro,
ma anche i cavatori al pericoloso lavoro.Desidero scrivervi una canzone di Albert Bassani:
...E A M SO'N MIS A PR' GAR...
...( E MI SONO MESSO A PREGARE )
O Signore, tu che sei lassù
in cima alla cava,
tu che ogni cosa vedi,
fa che il blocco (di marmo)
sia pan per tutti,
l'acqua del filo (elicoidale)
sia vino
e la sabbia e la scaglia,
due spiccioli per star bene
e noialtri t'offriamo
la fatica e il sudore...
Albert Bassani
Ho desiderato scrivere questa canzone per darvi il senso della fatica del cavatore ed anche per una certa nostalgia della mia città natale.
Caro Fabio hai fatto un bel articolo.
Sei un fenomeno d'affetto, Maria! Guarda che io Ti vengo a trovare! Porto la chitarra e ti accompagno. Mi piacerebbe molto sentirtela cantare questa canzone. Sai che ho ritrovato la mia prima chitarra a Pisa quest'estate! La lasciai a una studentessa di filosofia, di cui ero assai invaghito, prima di ritornarmene in Svizzera. Non le ho più riviste per diciot'anni. Da Pisa a Ravenna, e da Ravenna a Monaco, poi di nuovo a Pisa... quasi quasi ha girato di più lo strumento che il troubadour. Ero così emozionato e così sorpreso che l'ho lasciata ancora là. Ma prossimamente risono a Pisa, vado, la riprendo, e al ritorno mi fermo a Lucca in private concert! Va bene?