Categorie: toscana

fino al 30.VIII.2008 | Subodh Gupta | San Gimignano (si), Galleria Continua

di - 24 Giugno 2008
Subodh Gupta (Khagaul, 1964; vive a New Delhi) è figlio degli anni ’90; la sua generazione tende a fondere arte e vita, arte e realtà esistenziale. Anche per Gupta, l’oggetto quotidiano è oggetto d’esperienza, assimilato, denso di significato. La moltitudine è fatta di singoli oggetti, ed è una scrittura che descrive realtà locali e globali.
Gupta diluisce nei suoi insiemi di “vettovaglie” gli emblemi culturali del suo Paese. È l’India, infatti, il teschio gigante Very Hungry God (2006), apparso in Italia a Palazzo Grassi, simbolo della fame sorda di un Paese vasto come il fondo vuoto d’ogni pentola che lo compone. Ed è ancora un ritratto dell’India la “cascata di pentole”, che non può dissetare, 5 Offering For The Greedy Gods, l’enorme installazione montata sul palco della Galleria Continua, dove un gettito interrotto d’oggetti d’acciaio impilati è posto in un equilibrio tanto perfetto quanto precario e vertiginoso come certe sculture di Nancy Rubins.
La precarietà di Gupta codifica e analizza quella della realtà socio-economica di nazioni colonizzate, ex terzo mondo, spogliate e poi vittime della globalizzazione, che trasforma rapidamente i centri rurali in aree urbane senza adeguare le situazioni umane. “L’80% degli indiani si serve degli utensili da cucina di acciaio inossidabile”, afferma l’artista. “È un materiale paradossale: attira la luce, risplende, e tuttavia rimane profondamente associato alla cultura popolare. Gli utensili nel mio lavoro sono sempre vuoti, pieni solo di se stessi. Ci ricordano che molte persone sono ancora affamate”.

In galleria, luogo, tempi, realtà e oggetto si fondono in There is always cinema (I/X) (2008), in cui l’artista calca le antiche cineprese, i rotoli delle pellicole, le vecchie strumentazioni, i sanitari vetusti dell’ex cinema di paese e ne fa repliche d’ottone, sculture d’archeologia industriale che implicano e complicano le forme riflettenti di Jeff Koons. Gli oggetti di ieri si riappropriano del loro spazio, s’introducono nel sistema odierno e subito diventano merce preziosa: Still steal steel (2008).
I dipinti di Gupta sono invece interessati al movimento nell’accadere: in Untitled (2008), la sagoma in caduta di un utensile plumbeo attraversa l’immobile servizio da the dipinto in dettaglio fotografico sulla tavola. Sono tavoli o meglio banchi quelli di School (2008), sistemati in una porzione della platea della galleria: privi di scolari e avventori, delimitano un vuoto d’apprendimento e celebrazione, temi già affrontati in lavori come The way home (1998-99), l’installazione d’una tavola perfettamente circolare, apparecchiata sul pavimento con stoviglie e pistole, apparsa recentemente nella collettiva indiana all’Hangar Bicocca.

Chiude la mostra, lontano dai riflettori, nel silenzio dello spazio di via castello 17, Bhandarrghar (2007-08), l’intervento ambientale, più sacrale e introspettivo, di un enorme grappolo di giare nere (contenitori d’anime?), sospeso come un alveare con una tessitura di corde e nodi lungo la parete scavata.

articoli correlati
Gupta ad Art Dubai 2008
video correlati
Il video della msotra

gaia pasi
mostra visitata il 17 maggio 2008


dal 17 maggio al 30 agosto 2008
Subodh Gupta
Galleria Continua
Via del Castello, 11 – 53037 San Gimignano (SI)
Orario: da martedì a sabato ore 14-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0577943134; fax +39 0577940484; info@galleriacontinua.com; www.galleriacontinua.com

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Un volo nell’astrazione: da Kandinsky a tutta l’Italia del primo Novecento

Al MA*GA di Gallarate, fino al 12 aprile 2026, il racconto di come si irradia in Italia l’astratto a partire…

27 Dicembre 2025 16:20
  • Arte contemporanea

Il MACRO di Roma riapre le porte con una intera programmazione dedicata alla città

Dopo una lunga attesa, parte ufficialmente la direzione di Cristiana Perrella: oltre alla grande mostra UNAROMA, dedicata allo scambio intergenerazionale…

27 Dicembre 2025 15:00
  • Arte contemporanea

La mostra di John Armleder a Ginevra è come un mercatino delle feste

John Armleder gioca con l'eterna ambiguità tra opera e merce, per proporre una concezione allargata dell’arte. E la mostra al…

27 Dicembre 2025 13:30
  • Fotografia

L’ultimo regalo di Martin Parr è stato il colore delle cose di tutti

In un’epoca che sottrae presenza alle cose, il grande fotografo Martin Parr ha lasciato un’eredità che appartiene a tutti: la…

27 Dicembre 2025 12:30
  • Mercato

Mercato dell’arte 2025: storia e cronistoria dell’anno che sta per finire

Fiere, aste, collezionisti, maxi aggiudicazioni. Un racconto per frame, per picchi, per schianti, più o meno approfonditi e intrecciati tra loro,…

27 Dicembre 2025 12:22
  • Mostre

L’eternità in mostra alle Scuderie del Quirinale, con i tesori dei Faraoni

La nuova mostra nel museo capitolino propone un'esplorazione unica nell'antica cultura egizia: preziosissimi reperti dai Musei del Cairo e di…

27 Dicembre 2025 11:34