Underworld, ovvero basso inferno. In quello dantesco trovano alloggio coloro che, in accordo al peccato commesso in vita, subiscono nell’aldilà una trasfigurazione raccapricciante. E’ il contrappasso. Ed è qui che Paolo Grassino colloca le sue alienate creature vittime del paradosso.
I cervi fulvi, simbolo del Cristo, della timidezza e della corsa veloce, che un tempo animavano le scene di caccia degli arazzi, si trasformano in enormi bestie metalliche, immobili ed invulnerabili. Così i cani, allevati dall’uomo per la fedeltà e per le doti non comuni d’istinto, vengono privati dei loro sensi: cechi, sordi e senza olfatto. Si mostrano diffidenti, famelici, si raggruppano a difesa del loro territorio, che non coincide più con lo spazio domestico. L’Analgesia, l’insensibilità percettiva di questi animali, produce un’anxietas senza tregua. Il branco è pronto ad attaccare, da un momento all’altro balzerà sulla preda e non potrà più arrestarsi né al comando né alle suppliche del suo antico padrone.
Grassino utilizza un inconsueto materiale scultoreo, lo spontex, un poliammidico gommoso, con il quale vengono prodotti industrialmente i comuni tappeti antiscivolo dei bagni e i materassini da campeggio.
L’armatura di polistirolo è abilmente rivestita di spontex sagomato, tagliato e ricomposto a seconda delle esigenze; l’elasticità e del materiale permettono di non tradire la struttura dei lavori, come si nota nella biforcuta Sedia per americani sopra la quale è impossibile sedersi. Del video I miei vicini di casa colpisce il sonoro tecnologico e particolare, mentre le riprese offrono uno spaccato torinese di ordinaria immigrazione contemporanea…
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