La raccolta, ordinata da Franco Dall’Ara e voluta dal Comune di Sansepolcro e dal Capitolo della Cattedrale, è costituita da una numerosa serie di vetrate provenienti dalla collezione Fatti e dalla collezione Bernardini.
Il visitatore resta subito impressionato dalla grande vetrata con la rappresentazione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci . L’opera, realizzata da Rosa e Cecilia Caselli tra il 1937 ed il 1942, ripropone il capolavoro leonardesco nelle sue dimensioni originali grazie a 25 pannelli vitrei dipinti con colori a fuoco. Non è sicuramente meno suggestiva la vetrata con la Crocifissione che decorava la cappella dei Morris di Gildestone. Il trittico è uno dei massimi esempi di arte preraffaellita inglese della fine del XIX secolo e, verosimilmente, fu eseguito su disegno di William Morris. Una riprova dello stretto legame di quest’opera con la bottega di Morris si nota nella figura della
Tra i molti frammenti raccolti in questo piccolo museo segnaliamo una serie di pezzi che documentano l’attività della ditta milanese Corvaja e Bazzi , azienda specializzata nella produzione di vetrate artistiche nei primi anni del ‘900. La ditta milanese realizzava émail-tubè, tecnica che permetteva di realizzare vetrate dal costo inferiore che potevano essere acquistate anche da persone meno abbienti, favorendo la diffusione di questo tipo di manufatto. L’artefice applicava con una siringa un sottile strato di pasta sul vetro in modo da realizzare una vera e propria cornice in cui veniva steso lo smalto; seguiva la cottura, che avveniva in due tempi.
Nel museo sono esposti anche frammenti di Janni, Giannina, Albertella, Alfonso Piffero, Ulisse De Matteis, Francesco Mossmeyer, Guido Polloni, Galileo Chini e altri famosi artisti attivi tra la fine del ‘800 e i primi anni del secolo successivo. La raccolta comprende anche altre parti di antiche vetrate italiane a rulli, a losanghe e a grisaglia.
Il museo è completato anche da una raccolta di tavole a colori, bozzetti, testi e una serie di 40 incisioni della fine del ‘700 raffiguranti le vetrate di Chantilly.
I pezzi esposti sono sicuramente degni di attenzione purtroppo ma lo spazio stretto e la mancanza di una serie di pannelli didascalici non permettono di apprezzare nel modo migliore queste vetrate.
margherita melani
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