Il mezzo pittorico nell’arte contemporanea ha ormai acquisito un ruolo definitivo? Quali sono i rapporti che ha instaurato con gli altri media? La mostra curata da Martin Prinzhorn intende proporre attraverso le opere di tre giovani artisti dei Concetti di pittura che possano aggiungere ulteriori chiavi di lettura sull’evoluzione del medium pittorico. Le opere di Lecia Dole-Recio, Will Fowler e Doris Piwonka possono infatti contribuire a determinare meglio il rapporto tra spazio e oggetto. L’oggetto non ha più alcun rapporto con la realtà, trova la propria ragione d’essere in sé stesso e nella propria disposizione nello spazio. Ne scaturisce perlopiù una pittura poco emozionale e fine a sé stessa. Non esiste nessuna lettura che trascenda la pura immagine, la forma è spogliata del contenuto così come ogni opera è privata del titolo.
Lecia Dole-Recio utilizza la carta come supporto servendosi della tecnica del collage per dare profondità alle figure geometriche. I suoi quadrati sono “ritagliati” dallo sfondo e attaccati con striscioline trasparenti che lasciano penetrare la luce creando un effetto tridimensionale. Nelle due opere più grandi –di quasi e oltre due metri per lato- i piccoli quadratini gettati casualmente in mezzo al quadro si combinano con quadrati più grandi dal perimetro incompleto dando vita ad una composizione raffinata dai colori tenui.
Will Fowler utilizza invece colori decisamente più accesi che si diverte ad abbinare creando contrasti. Ad accentuare la separazione degli elementi formali concorrono anche le linee che l’artista utilizza per tagliare la tela. Uno sfondo rosso viene bucherellato da quadratini bianchi messi in diagonale, mentre qua e là l’artista dispone rombi e altre figure create con composizioni di triangolo. Ne deriva una composizione rudimentale e apparentemente priva di cura. Presenta invece una certa minuziosità l’acrilico e collage su tela in cui lo spazio è accuratamente diviso da minuscoli quadratini bianchi e sottili strisce colorate. Attraverso la tecnica del collage vengono create zone estranee all’opera, mentre una linea nera accompagna lo sguardo dello spettatore sulla tela, come una strada, un sentiero da percorrere.
Interessante e più accattivante risulta l’opera di Doris Piwonka, artista che affianca opere estremamente semplici, quasi primitive, a composizioni di grande fascino. In mezzo alla tela completamente dipinta di giallo l’artista ritaglia una grande figura bianca composta attraverso l’unione di alcuni cerchi irregolari. Viene così invertito il rapporto tra spazio ed oggetto: lo spazio è il protagonista dell’opera. Il rapporto tra spazio e oggetto viene però ristabilito dalla Piwonka in un’altra opera, di grandezza simile, in cui su uno sfondo completamente bianco emergono delle circonferenze blu incomplete ed irregolari. L’oggetto recupera il suo ruolo di protagonista. È tuttavia nelle composizioni che l’artista dà vita ad opere suggestive: è assente la geometricità che caratterizzava gli artisti precedenti, tutto è più sciolto e sfuggente, e a tratti si assiste quasi ad una compenetrazione tra spazio ed oggetto. Ad accrescere la suggestività delle composizioni concorre comunque in modo chiaro la particolare tonalità di rosa quasi fluorescente che la pittrice utilizza.
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