A ribellarsi sono quelli della banda di Andrea Salvatori (Faenza, 1975): lui li ha trovati, raccolti, liberati dalla caramellosa prigionìa cui erano costretti. Così, nella compagnìa del Grand Guignol (come la definisce il curatore Zanchetta) di Salvatori, innocenti damine diventano le spietate assassine di Batman o lascive compagne di elefanti dall’enorme pene dorato, necrofile latrici di brandelli umani, certosine affettatrici dell’abnorme mostro della laguna, scannatrici dei loro piccoli animali da compagnia, vittime esse stesse, infine, del cannone laser di un mobile suite.
E’ l’abilità del ceramista a creare la folle compagine: gli innesti e gli impeccabili interventi sulle figurine kitsch di gusto popolare attivano il più classico ed efficace
Estraniazione e alienazione, rovesciamento linguistico ed ironia dissacrante: un inganno percettivo, un trompe l’oeil in piena regola che si manifesta all’insegna della promiscuità con la quale convivono elementi della memoria infantile, della religiosità popolare, della trasgressione giovanile, dell’immaginario pop di fumetti e cartoons. La scena di genere non rinuncia affatto alla sua natura popolare e diventa invece catalizzatore di suggestioni, di generi appunto, che stanno agli antipodi nella realtà ma convivono nella fantasia di ciascuno di noi. Il riferimento a Jeff Koons e Luigi Ontani è perfino scontato, anche se Salvatori tende a celare il suo messaggio nella serialità dozzinale, vincolando alla prassi all’object trouvé.
In mostra sono una quindicina di composizioni, collocate su bianchi centrini ricamati, un’espediente utilizzato anche da un’altra abile ceramista, Marina Bolmini, la cui prassi plastica si manifesta però nella materializzazione dei personaggi virtuali dei videogiochi.
Nella sua prima personale Salvatori mette in mostra forse troppe opere, allestite in modo un po’ frettoloso e banale, ma svela anche i passi avanti di una ricerca che si volge a dimensioni maggiori rispetto al passato e tende a liberarsi dei vincoli dell’object trouvé, che resta come punto di partenza e motivo ispiratore per scenari più articolati ed originali.
articoli correlati
Salvatori a latere di Sonia Delaunay
Salvatori in mostra a Bologna con Cinzia Ortali
Salvatori a Venezia a Palazzetto Tito
alfredo sigolo
mostra visitata il 7 giugno 2003
Fino al 10 luglio, e in concomitanza con la 60. Esposizione Internazionale d’Arte, Brian Eno fa, per la terza volta,…
Dopo le accese polemiche dell’ultima edizione, tacciata di antisemitismo, documenta di Kassel si prepara all’appuntamento del 2027 e specifica che…
Un momento di luminosa ribellione, per riscoprire la propria posizione in un mondo caotico: l’intervento performativo e relazionale di Filippo…
Diffusa tra la capitale di Malta e l’isola di Gozo, la nuova manifestazione ha portato decine di artisti maltesi e…
Inaugura oggi e proseguirà fino al 22 maggio, a Torino, nello spazio della Galleria Malinpensa, la mostra “Raccontarsi dall’idea all’esecuzione”…
Momenti di cruda poesia e autentica magia, per riflettere sulla natura del teatro e sul suo scopo nella vita, citando…
Visualizza commenti
bravo andrea!