Categorie: venezia

fino al 14.II.2009 | Claudio Gobbi | Venezia, Jarach Gallery

di - 30 Gennaio 2009
Che un carattere uniforme dell’Europa sia espresso soprattutto dall’edilizia pubblica e privata non è una novità. Del resto, non è un caso che siano proprio gli stili architettonici a effigiare le banconote della moneta unica. Ponti e resti romani, cattedrali barocche e quartieri medievali si richiamano di Paese in Paese, testimoniando comuni origini e influenze reciproche.
Claudio Gobbi (Ancona, 1971; vive a Parigi) sembra partire da quest’osservazione per allargarla e insistere su altre uniformità, più familiari anche se meno note, spostando l’obiettivo dalle grandi architetture agli interni di teatri, cinema e centri ricreativi di diverse città del nostro continente. Come in una sorta di storia materiale del tempo libero in Europa, Gobbi si concentra su dettagli costruttivi e arredi novecenteschi, dai quali è eliminata ogni estranea sovrapposizione, che potrebbe svelarne la contemporaneità. Rimangono soltanto analogie di forme e costruzione degli interni, accentuate da inquadrature costanti, a cogliere il persistere di un’elegante idea ricreativa che si è diffusa come stile, che ha superato due guerre mondiali e una guerra fredda, mantenendo la propria identità.
Si tratta di rimandi che sorprendono per le distanze, da San Pietroburgo a Barcellona, da Copenhagen a Milano. Sipari, spazi di servizio, porte, scalinate, lumi, tavoli da biliardo lontani centinaia o migliaia di chilometri ripropongono un consonante e omogeneo gusto borghese. Utilizzano gli stessi materiali, insistono spesso sui medesimi colori e abbinamenti, con una pressoché univoca disposizione degli spazi.

Gobbi inquadra i suoi soggetti sottolineandone geometrie e linee di forza, alternando visioni dinamiche, quasi sempre in verticale, che si perdono in linee di fuga oblique, a visioni centrali più statiche e monumentali. Lavora sui colori, caricandoli per far risaltare i singoli elementi dell’immagine. Il formato stretto e allungato delle fotografie ricorda certe vedute di Canaletto, forse per la pretesa di descrivere immobilità altrettanto radicali quanto quella della città di Venezia, da secoli uguale a se stessa.
Indagando leggi che ne regolano il diffondersi e il sottrarsi al mutamento, Gobbi fa leva sui luoghi del tempo libero per aprire sullo scenario più ampio della cultura. Si tratta di frammenti di storia comune, e come tali ne possono descrivere soltanto una minuscola porzione. Ma hanno il merito di sollecitare un interrogativo sull’identità dell’Europa, che appare difficile da eludere e risolvere. Cos’è l’Europa? Domanda a cui neppure l’Unione che ne prende il nome è riuscita ancora a trovare una risposta univoca e condivisa, da essere scritta nero su bianco in una Costituzione.

Tanto che, anche alla luce dei triti stereotipi e delle grottesche provocazioni dell’opera di David Cerny, che ha scandalosamente inaugurato la recente Presidenza ceca dell’Unione, viene da chiedersi fino a che punto, dopo aver fatto l’euro, si siano fatti l’Europa e gli europei.

articoli correlati
Shot and go a Venezia
Claudio Gobbi e Chiba a Roma

stefano mazzoni
mostra visitata il 17 gennaio 2009


dal 13 dicembre 2008 al 14 febbraio 2009
Claudio Gobbi – Persistence. A History of Europe
a cura di Daniele De Luigi
Jarach Gallery
Campo San Fantin – San Marco 1997 (zona Fenice) 30124 Venezia
Orario: da martedì a sabato ore 10.30-13 e 14.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0415221938; fax +39 0412778963; info@jarachgallery.com; www.jarachgallery.com

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Al Museion le enigmatiche sculture di Vallazza e la poesia visiva di Poetry in the box

Al Museion Passage una mostra celebra i 100 anni del “poeta del legno” Adolf Vallazza, mentre il progetto Poetry in…

18 Maggio 2024 0:02
  • Mercato

Ginevra, i «magnifici gioielli» di Christie’s chiudono a CHF 49,2 milioni

Diamanti, gemme colorate, ma anche una selezione di grandi firme, da Buccellati a Van Cleef & Arpels. Ecco i top…

17 Maggio 2024 18:17
  • Attualità

Come cambia il Ministero della Cultura con il nuovo regolamento

Dal 18 maggio entrerà in vigore il nuovo regolamento di riorganizzazione del Ministero della Cultura, che sarà diviso in quattro…

17 Maggio 2024 17:36
  • Arte contemporanea

Al MACRO di Roma, quattro progetti da vedere, ascoltare e attraversare

Stefano Tamburini, Laura Grisi, Luigi Serafini, Alva Noto sono i protagonisti dei progetti espositivi del MACRO di Roma, tra design,…

17 Maggio 2024 16:21
  • Mostre

Julian Charrière ha ricreato un giardino primordiale all’interno della galleria Perrotin di Parigi

In una Parigi che sta vivendo una fase solida per l’arte contemporanea, si nota in questa primavera Panchronic Gardens la…

17 Maggio 2024 15:02
  • Progetti e iniziative

Dialoghi allucinati con l’IA: il progetto di Studio Lashup al Superattico di Milano

Risposte false di intelligenze artificiali allucinate: lo spazio di Superattico, a Milano, ospita un progetto dello Studio di design LASHUP,…

17 Maggio 2024 12:30