Categorie: venezia

fino al 18.XI.2006 | Jacob Hashimoto | Verona, Studio La Città

di - 31 Ottobre 2006

Un lavoro minuzioso? Da monaco certosino che può disporre di tempo, volontà, pazienza. O forse un rito di catarsi, effettuato attraverso l’ordinamento del mondo e degli elementi della natura? È difficile immaginare le sensazioni che deve provare Jacob Hashimoto (Greely, Usa, 1973) durante la realizzazione dei suoi lavori, in verità tanto vicini alle pratiche zen quanto all’arte processuale e al minimal. Probabilmente l’approccio al proprio lavoro, una reiterazione infinita degli stessi gesti, è ben condensato dal motto benedettino ora et labora, con il vantaggio che in questo caso lo stesso lavoro si fa meditazione.
L’artista (figlio di giapponesi emigrati in America) dispone sulla parete una fitta rete di fili sospesi assicurati alle estremità sui quali annoda centinaia di tessere in carta e bambù dalle più svariate forme. Ne esce un tessuto particolarissimo -disposto su vari livelli, molti dei quali visibili solo ad un osservatore laterale- che si rivela come una gabbia capace di imprigionare a lungo lo sguardo. Si susseguono tessere di carta con cerchi e poligoni regolari, come esagoni e ottagoni, alternativamente colorate o bianche, e molto spesso anch’esse con un trama geometrico-floreale. La sensazione è quella di vedere dei fiori mossi dal vento, un vento che scuote anche i fili d’erba sottostante.
Per contrappunto sono evidenziate forme o linee di forza che si sviluppano con lo stesso colore, pur appartenendo a file differenti. È il caso per esempio di Capital T in a single bound o Borderlands, dove strisce rispettivamente nere e rosa si elevano cromaticamente dallo sfondo.

Ma non sono solo gli intrecci ed i contrasti visivi a colpire. C’è la natura, evocata negli elementi come l’erba ed il cielo, e c’è la disposizione misurata del vuoto, reso grazie al bianco e alle piccole oscillazioni di colore dal bianco al perla, al panna. E c’è, soprattutto, la frizione tra visione del dettaglio e dell’opera intera, dinamica che spinge lo spettatore a muoversi spesso. I monocromi bianchi come Cathedral o Gossomer clouds (realizzati per sommatoria infinita di rombi e poligoni) posseggono invece una composta, naturale, eleganza. Sembrano quasi assumere -non paia esagerato- una funzione lenitiva nei confronti di occhi e cervelli, come i nostri, fin troppo carichi.

articoli correlati
L’ultima personale alla galleria veronese
Hashimoto a Venezia

daniele capra
mostra visitata il 5 ottobre 2006


Jacob Hashimoto – a cura di Luca Massimo Barbero
Verona, Studio La Città, via Dietro Filippini 2
da martedì a sabato 9.00-13.00, 15.30-19.30
ingresso libero – per informazioni tel.045 597549, fax 045 597028
catalogo in galleria, € 10 – lacitta@studiolacitta.it
www.studiolacitta.it


[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Attualità

Città d’arte sotto pressione, se ne parla alla fiera Più libri più liberi

Alla Nuvola di Roma, in occasione della fiera Più libri più liberi, l’Associazione per l’Economia della Cultura apre un confronto…

5 Dicembre 2025 9:29
  • Libri ed editoria

Più libri più liberi 2025: la necessità del libro nel dibattito culturale contemporaneo

Fino all'8 dicembre Roma Convention Center – La Nuvola ospita l'edizione 2025 di "Più libri più liberi", la fiera nazionale…

5 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Otto mostre site specific per il 2026 – 2027 di Pirelli HangarBicocca: i protagonisti

Da Benni Bosetto a Rirkrit Tiravanija, passando per un omaggio a Luciano Fabro: annunciate le mostre che animeranno gli spazi…

4 Dicembre 2025 18:43
  • Progetti e iniziative

Biscardo for Arts: arte e cultura vinicola per scoprire i luoghi storici di Verona

Un viaggio in quattro cortometraggi per raccontare quattro luoghi storici di Verona attraverso la calligrafia, la scultura, la musica e…

4 Dicembre 2025 17:37
  • Fotografia

Fotografia come veicolo di consapevolezza sociale. Walter Rosenblum raccontato dalle sue figlie

In occasione della mostra al Centro Culturale di Milano, abbiamo incontrato Nina e Lisa Rosenblum, figlie del celebre fotografo americano…

4 Dicembre 2025 17:00
  • Teatro

Dracula, il sogno di un corpo immortale nella pièce di Sinisi e De Rosa

Andrea De Rosa porta in scena il Dracula nella scrittura di Fabrizio Sinisi: il Teatro Astra di Torino si tinge…

4 Dicembre 2025 14:34