Categorie: venezia

fino al 25.VII.2010 | Russie! | Venezia, Ca’ Foscari

di - 7 Luglio 2010
La rassegna veneziana propone una selezione di opere dalle
collezioni di Alberto Morgante e Alberto Sandretti, prestate all’Università Ca’
Foscari ed esposte per la prima volta in Italia. Siamo in un ateneo, quindi
spazio ai giovani ricercatori e studiosi che hanno coordinato lo sviluppo della
mostra e compiuto un lavoro certosino sulle fonti e sull’allestimento.

Il risultato è che i due piani del palazzo del rettorato,
da un paio d’anni riconvertito a spazio espositivo, sono ridondanti di
suggerimenti informativi per lo spettatore. Accanto a un allestimento
interessante, che si muove su piani tematici più che cronologici, si trovano
filmati, postazioni interattive, una guida per iPod e stimoli sensoriali pressoché
infiniti.

Il visitatore è dunque trascinato nell’ex Urss da filmati
di regime esposti accanto ai fantascientifici progetti architettonici della
metropolitana di Mosca; è accolto dai volti di russi bonari che stringono in
mano mattoni e cazzuola per dare avvio alla nuova era comunista, o da giovani
impegnati a guardare verso il “sol dell’avvenire” (Viktor Ivanov
, Verso il comunismo!).
Lungo tutta la mostra, le opere delle due collezioni sono
mescolate, senza dar conto della proprietà. Quest’ultima – come le altre
informazioni accessorie – sono veicolate dai molti strumenti di approfondimento
didattico e dai mediatori culturali (che parlano almeno due lingue, poco meno
che guide specializzate ma molto più che semplici guardasala) che accompagnano
il visitatore nel percorso qualora questi ne richieda l’intervento.

Al secondo piano c’è spazio per le altre Russie, quella pre-sovietica
delle avanguardie (che presenta opere dal Costruttivismo al Raggismo, con
lavori di Tatlin

e Goncarova
),
per un piccolo e meraviglioso Kandinsky
del 1919 e per un affascinante Chagall.
Attraversando una grande sala nella quale troneggia un
maxischermo che ripropone brevi estratti da film storici come la Corazzata
Potemkin
, si
arriva allo spazio dedicato alla contestazione del regime. Qui è proposto
soprattutto un affondo sulla Biennale del ’77, dedicata al dissenso e alla
quale i due collezionisti parteciparono con molte opere, servendosi di un
prestanome in catalogo. Alcuni lavori sono affascinanti: benché apparentemente
usuali in Occidente alla data nella quale sono stati prodotti, in Russia deflagravano
con forza, proponendo un astrattismo assolutamente fuori dai canoni del gusto
del regime (Elij Beljutin
, Pasternak).
C’è un unico salto nel contemporaneo coi fratelli Misha, Katia e Anna Margolis, chiamati a rappresentare la
tendenza postsovietica, nonostante non appartengano a nessuna delle due
collezioni. Le loro installazioni interattive – La Doppia Infanzia
– ripropongono la vita dei
piccoli comunisti, costretti alla condivisione forzata di ogni cosa e alla
drammatica esperienza del lavaggio del cervello inflitto dalla propaganda.

La speranza per la Russia di domani è che i tre fratelli
possano esser chiamati a rappresentare la Russia al Padiglione nazionale della
Biennale di Venezia. Perché ne rappresentano degnamente un passato che spesso
si vuol rimuovere.

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chiara di stefano
mostra visitata il 26 maggio 2010


dal 21 aprile al 25 luglio 2010

Russie!
Memoria mistificazione immaginario nell’arte russa del ‘900

a cura di Giuseppe Barbieri e Silvia Burini
Università Ca’ Foscari
Dorsoduro 3246 – 30123 Venezia
Orario: da mercoledì a lunedì ore 10-18
Ingresso: intero € 7; ridotto € 5
Catalogo TerraFerma Edizioni, € 49
Info: + 39 0412346947; info@russie.it; www.russie.it

[exibart]

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