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fino al 27.II.2010 | Aldo Grazzi | Venezia, Caterina Tognon

di - 9 Febbraio 2010
Ciò che Aldo Grazzi (Pomponesco, Mantova, 1954; vive a Perugia e
Venezia) propone al visitatore in questa sua nuova personale è un invito a
oltrepassare gli argini del razionalismo e della ragione ma, al contempo, a
ricercare la sottile armonia insita nel caos. Un messaggio rivoluzionario, una
sorta di “rivoluzione copernicana” per un artista che, negli ultimi anni, ha
fatto della costante ricerca di ordine e regolarità il filo conduttore di tutta
la propria poetica.
Erano geometrie complesse, delineate attraverso
l’accostamento di elementi semplici: maglie di reti, perline di vetro o,
semplicemente, quadretti di un foglio di carta divenivano, nelle mani del mantovano,
già docente presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, “atomi” con cui
plasmare immagini e forme che, proprio nella costante, quasi ossessiva ricerca
del suddetto ordine e regolarità, racchiudevano la propria armonia.
Solo alla luce delle precedenti produzioni si può dunque comprendere
pienamente l’evoluzione linguistica che Grazzi propone con I fiorellini di
Carla
: logica
continuazione di uno stile che ora abbandona le maglie invalicabili di un
telaio o di una rete, per ritrovare nella caoticità della materia lasciata a se
stessa echi di quella medesima armonia tanto ricercata in precedenza.
Sono forme impalpabili, eteree, che la mano dell’artista
si limita a “evocare” più che a modellare. L’essenza prevale sulla forma, i
confini si fanno sfumati e impercettibili, le volute formate dai sottili fili
di nylon creano un moto quasi ipnotico, interrotto solo dalle multicolori
perline in pasta vitrea, accostate a creare la semplice forma di fiore: unico
accenno di regolarità tra le sinuose spirali.
La creatività prevale sulla ragione, l’irregolarità
prevarica l’ordine, l’essenza intrinseca di un’opera, che ha visto la propria
genesi fra le maglie di un telaio, si rivela solamente quando quella stessa
opera viene smontata, affrancata dalle coercizioni che l’hanno plasmata.
Finalmente libera di dilatarsi, acquista nuova fisionomia:
è una sorta di “rinascita” mediante la quale l’artista, e attraverso di lui il
visitatore, possono finalmente “indagare nuovi Mondi”, spingere all’estremo limite i
confini della percezione e della materia stessa, che tende sempre più a
identificarsi con la luce dalla quale è illuminata. Ed è proprio la luce a
integrarsi con l’opera, a divenirne elemento irrinunciabile, inconsapevole
materia, anch’essa modellata dall’artista tra le maglie della sua creazione.

Nel monocromo ed essenziale allestimento proposto dalla
Galleria Tognon, i raggi luminosi oltrepassano la trasparenza dei sottili
filamenti, ne confondono la forma a chi li osserva distante ma, allo stesso
tempo, esaltano i luminosi colori delle perle vitree. Preziosi fiori che
simbolicamente assurgono a raffinata metafora della razionalità nel vortice
mutevole del divenire.

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a Buttrio

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mostra visitata il 20 gennaio 2010


dal 12 dicembre 2009 al 27 febbraio 2010
Aldo
Grazzi – I fiorellini di Carla
Galleria Caterina Tognon Arte Contemporanea
Calle del Dose (San Marco 2746 – Accademia) – 30122 Venezia
Orario: da martedì a sabato ore 10-13 e 15-19.30
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel./fax +39 0415207859; info@caterinatognon.com; www.caterinatognon.com

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