Occorrerà spingersi fino là, affinché regni una giustizia che non sarà altro che Colore o Luce, uno spazio che sarà solo Sahara….
E’ significativo che uno dei pensatori che più ha influenzato la creatività audiovisiva contemporanea abbia preconizzato in un’estetica desertica, un’estetica del rigore più estremo, anti-umano, e del dissolvimento di ogni rappresentazione, il destino della linea cromosonora. Una linea che non delimita niente, senza forma né fondo, vivente quanto può esserlo una variazione continua.. L’al di là delle immagini e dei suoni, il Ritmo.
I concetti deleuziani sembrano trovare precise corrispondenze nella scena audiovisiva che viene delineata nell’edizione di quest’anno di Netmage, il festival internazionale, ideato da Xing, che esplora le metamorfosi delle immagini e degli immaginari nell’era digitale.
La selezione dei progetti che prendono parte all’International Live Media Contest ha un carattere decisamente sperimentale: si evidenzia uno spostamento delle pratiche più avanzate di vjing dall’estetica post-cinematografica, pop e televisiva del cut’n’mix e footage digitale, verso la ricerca compositiva di autentiche partiture audiovisive.
La stessa terminologia per descrivere questo tipo di espressioni artistiche, vjing, live video art, a/v performance, live media, stenta a trovare una sua stabilizzazione. Live media è un ossimoro che mette in evidenza due componenti fondamentali: il carattere mediale delle nuove immagini, la loro provenienza da un luogo immateriale, “laptopico”, e la liveness, la loro indecifrabile natura performativa e “vivente”.
La sperimentazione si volge a esplorare i nessi linguistici tra codici informatici e flussi visivi, tra algoritmi e percezioni audiovisive.
Vengono spinti a limiti estremi anche software di uso ordinario. Forse potrebbe
Oppure vengono attivate modalità estreme di uso di paleotecnologie, come i proiettori sonori di Mikomikona. Il duo di Berlino, per la prima volta in Italia, utilizza proiettori da lucidi per produrre suoni attraverso disegni astratti mossi manualmente o meccanicamente.
E sulla scia dell’aniconicità sonora si delinea un ritorno all’astrazione. L’olandese Bas Van Koolwijk elabora la materia elettronica, le onde sonore e cromatiche: utilizza i disturbi del segnale televisivo, per poi processarli numericamente e creare delle composizioni visive e acustiche. Gli statunitensi Mordka lavorano sulla generazione di suoni e immagini di pura sintesi, creando un immaginario pittorico e tonale che richiama alla mente il surrealismo astratto degli anni ’50. Il Quartetto.swf di Otolabè una
Anche l’uso del 3D è profondamente differente dall’iperrealismo dell’animazione cinematografica o videoludica: la geometria prospettica viene spinta contro la percezione comune, per creare visuali matematicamente perfette ma percettivamente assurde, non appartenenti a nessun occhio naturale.
Significativo che i workshop di Netmage03 ruotino attorno alla scena viennese, con la presentazione della Mego, etichetta discografica di culto nell’elettronica d’avanguardia, la casa di produzione Sixpack Film e la rivista di musica elettronica Skug. La scena creativa di Vienna è infatti caratterizzata da un’elettronica di ricerca con una particolare attenzione all’interazione audiovisiva, e da istanze formaliste e costruttiviste, in una sorta di ponte tra l’estetica occidentale e quella orientale.
>>>IL PROGRAMMA
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