Categorie: altrecittà

fino al 16.V.2010 | Da sopra (giù nel fossato) | Bari, Castello Svevo

di - 2 Aprile 2010

Un punto di vista inedito, dall’alto
verso il basso, informa la visione dell’opera d’arte, imponendo allo sguardo
del visitatore una prospettiva insolita. Accade a Bari, dove il Castello Svevo
è preso d’assedio dalla contemporaneità, che occupa gli spazi ormai vuoti del
fossato espugnato. Uno scontro decisivo, che suggella l’approssimarsi tra
passato e presente e mette a ferro e fuoco oblio e indifferenza, dopo numerose
battaglie combattute extra- e intra-moenia.
Il parapetto della fortezza si
trasforma nella balaustra di un rivoluzionario palco teatrale, invitando i
passanti a sostare dinanzi a un’opera d’arte totale in cui coesistono linguaggi
e orizzonti artistico-culturali anche distanti fra loro, che vanno dalla
seconda metà del secolo scorso ai giorni nostri.
Accanto a esponenti delle
Neoavanguardie come Kazuo Shiraga del gruppo Gutai e Ben Vautier di Fluxus, si esibisce l’arte di Maurizio
Mochetti
che,
attingendo a un “immaginario concettuale” e avvalendosi di una spiccata componente
tecnologica, si cimenta nella misurazione delle atmosfere ipoteticamente
occupate dalla sua opera, quantificando lo spazio, di per sé infinito, quale
parametro cognitivo; seguito da Luca Maria Patella, che rileva la connessione tra le
capacità percettive di un soggetto e “l’auto-proiezione psichica”, attraverso i duchampiani letti
fuori misura.

Si muove tra il concettuale e la poesia
concreta Maurizio Nannucci che, con It must be abastract. It must be change. It
must give pleasure
,
dà una definizione del soggetto sottinteso, l’arte, instaurando al contempo una
riflessione collettiva sulla percezione del luogo, dove, come una nuvola,
incombono le assonanze avvolgenti di Vito Acconci, “vaporizzate” negli spazi del
fossato.
A dominare i torrioni angolari
sono le opere site specific di Marco Bagnoli, ispiratosi all’interesse di
Federico II per il mondo degli uccelli, e di Alfredo Pirri, che restituisce “un’immagine
caleidoscopica

del castello, riflessa su una superficie specchiata, incrinata e sconnessa,
mentre Jenny Holzer trasforma la torre in un palinsesto luminoso su cui scorrono truismi.
Messaggi socio-politici provengono
dalle opere di Maria Theresa Alves che, con Bruce Lee in the land of Balzac, muove una critica alle politiche
immigratorie dei paesi ricchi; del cherokee Jimmie Durham, che polemizza contro
l’impostazione colonialista della nostra cultura; di Subdoh Gupta che, con Gandhi’s three
monkeys
,
evidenzia la complessità interpretativa della storia dell’India contemporanea e
le contraddizioni intrinseche.

Un invito a superare pregiudizi e
convenzioni, a riscoprire una purezza percettiva e sensoriale, proviene da “l’opera
aperta
” di Francesco
Schiavulli
,
mentre la riedizione di Yard, storico environment di Allan Kaprow, continua a mettere in
discussione il concetto di spazio espositivo, nel tentativo di instaurare un
legame tra arte e vita e superare la distanza che intercorre tra opera e
spettatore.
Una battaglia ancora in fieri, di cui si intuiscono gli spari
dei cannoni… pacificamente a salve, volute policromie di coriandoli messe in
scena da Lara Favaretto.

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anna saba didonato
mostra visitata il 22 marzo 2010


dal 15 marzo al 16
maggio 2010

Da
sopra (giù nel fossato)
a cura di
Achille Bonito Oliva
Castello Svevo
Piazza Federico II, 2 – 70122 Bari
Orario: tutti i giorni
(installazioni video e sonore attive dalle 19 alle 24)
Ingresso libero
Info: tel. +39 0805214361; press@dasopra.it;
www.dasopra.it

[exibart]


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  • è risaputo che dove passa ABO non cresce un filo d'erba, ne fra gli addetti ai lavori ne tantomeno gli artisti (almeno negli ultimi venti anni citatemi chi ha sostenuto efficacemente)... c'è solo la movimentazione di una massa enorme di soldi che alimenta il conto e l'egocentrismo del nostro e che non ha ricaduta veritiera sul territorio. Non si tratta di un'operazione di carattere culturale ma di un intervento reazionario e provinciale cooptato dagli organi politici

  • Non riesco a capire tante critiche per questa bella mostra, tentativo
    innovativo e nello stesso tempo coerente di rendere vivo un luogo
    abbandonato a sè stesso, normalmente contenitore di immondizie e
    nefandezze varie. Mi sorprende la perservanza nella critica di alcuni
    lettori che dopo aver lasciato il loro commento negativo kilometrico
    (del piano) o flash (andrea) tornano a commentare, quasi indispettiti
    che altri possano pensarla in modo diverso da loro. Non ho fatto le
    letture colte di del piano, per cui temo anche io di prendermi le sue
    lezioni su come si legge una mostra (ma lui l'ha vista? mi chiedo.
    Osservo che in puglia siamo pieni di mostre ed iniziative per giovani
    artisti..ma quando crescono? Ho visitato /gratis e questo è bello) la
    mostra sia di giorno che di notte, il che mi ha permesso diverse
    letture delle opere; gli specchi di Pirri di giorno donano alla fredda
    pietra del castello i colori del sole e della straordinaria luce di
    bari, l'installazione della holzer illumina la notte barese e consente
    ai normali frequenatori della movida di guardare al castello in modo
    diverso e di incuriosirsi nel tentare di intepretare le frasi che
    scorrono, le maschere di Goupta sono preziose nella povertà dei
    materiali con cui sono state assemblate; ho poi avuto la fortuna di
    assistere alla performance di Francesco Schiavulli alle prese con le
    macchine leonardesche da lui realizzate ed ho vissuto la poesia della
    sua passerella..complimenti a chi ha organizzato e grazie ad ABO. Io
    non so se dopo il suo passaggio, come dice Andrea, non nasce un filo
    d'erba, ma posso dire che nel fossato l'erba dopo anni per lo meno
    l'hanno tagliata grazie ad ABO. 500 mila euro per questa mostra, poi,
    non mi sembrano tantissimi, vista la qualità ed internazionalità degli
    artisti, la difficoltà del luogo in cui sono installate le opere, e le
    risorse che per eventi simili ed altrettanto effimeri (notte della
    taranta) vengono spesi dalla regione. E poi i fondi non sono del
    ministero?

  • Non ho più alcun dubbio:è decadenza,disordine mentale e culturale.Mantengo la mia rotta ribadendo che le coordinate tracciate(da chi?)conducono verso una ventata di arte contemporanea in Puglia, ma la privano delle corpose opportunità di dare vita ad un contenitore istituzionale inteso come centro permanente e punto di riferimento certo di confronto nel variegato mondo dell'arte contemporanea(per nostra fortuna non esiste solo ABO).Non discuto gli invitati nè il criterio adottato nè tanto meno sono interessato alla presenza di eventuali "intrusi",ma il perpetuarsi di eventi sfarfallanti quanto pretestuosi(verificare gli obiettivi puntualmente mancati)a fronte di una spesa( accettabile per i non addetti ai lavori con il vezzo di ciarlare)esorbitante e mal gestita da una regia organizzativa il cui unico obiettivo è quello di depredare per poi eclissarsi lasciando ai comnplici locali la mancia per il sevizio reso( caro Vittorio mi sono smagato tanto, ma tanto tempo fa quando il noveau realisme era solo un'idea).

  • immaginario concettuale... Ah Ah Ah!
    La prossima volta andate al mercato ortofrutticolo e sparate delle pere, è meglio, sarà più persuasivo.

  • Ieri ho rivisto la mostra ...c'erano migliaia di stranieri che erano scesi da una nave crociera nel vicino Porto di Bari....che si incrociavano con un gruppo del FAI in visita alla mostra nel fossato del Castello...tutti sbalordi ed affascinati....
    L'unica critica costruttiva secondo me ...è stabilire determinati giorni ed orari ...per una guida che illustrasse le opere ed i vari artisti .....
    Il turismo si attira anche con delle idee originali come questa.

  • Ai detrattori:
    Vi ricordate quando c'era Pratesi a Bari? Era un colonizzatore, e che palle!Erano piccole mostre ma memorabili..e quella bellissima di Ceroli di Crispolti? imponente (sempre un curatore forestiero). Oggi c'è una pugliese bravissima (è il suo neo, poveretta, altro che mafia...ma come vi permettete!! siete squallidi) che ha avuto l'intuizione di coinvolgere Bonito Oliva. Costruite, invece di parlare. Siete troppo abituati all' io me la canto ed io me la suono...Ma chi siete voi, menomale che siete tanto farneticanti da mostrare la vostra inconsistenza...Il museo a Bari, Taranto, Polignano o dove preferite? non si farà mai per queste beghe di paese! Milioni e milioni spesi per le mostre? Io leggo le news regionali perchè mi occupo di spettacolo e so che le precedenti mostre nei castelli sono state realizzate con finanziamenti più che modesti.
    E poi che centrano i curatori con i 500.000 euro? Mica se li sono presi loro . Rivolgetevi alla Direzione/Martines e all'Electa, ormai solo un marchio della Mondadori(ovvero berlusca) che ha vinto l'appalto: approfondite, please!! prima di scrivere.
    Ai curatori: peccato per le performance di Schiavulli su Pasolini e Merini con i marocchini infossati (speravo fossero più frequenti) splendido Acconci avvolgente (ma perchè non è attivo anche di giorno questo sonoro?) e le teste di Gupta ieratiche, straniente Mochetti, azzeccatissimo Vautier con quel " l'arte è inutile".
    Questo è il mio giudizio di pugliese fiera di essere pugliese, finalmente.

  • La mostra è bellissima!
    E dove passa ABO crescono idee, originalità, confronto anche se acceso e vivo... è dalla sua intelligente provocazione l'arte contemporanea si rinnova e si ravviva....altrochè.
    Pertanto, invito tutti i pugliesi, e non solo, a visitare la mostra tanto non si paga il biglietto e ...chissà quando potrete rivedere tanti artisti internazionali?
    E' forte ... nel barese la mostra del Castello Svevo viene già chiamata " da sus a basc " .

  • La mostra è ben curata e i lavori esposti sono bellissimi e di grande effetto visivo. Peccato che alcune non possano essere fruite completamente nelle ore diurne...come nel caso del lavoro di Nannucci o della Alves.
    Ero li alle tre del pomeriggio di ieri e c'era tantissima gente incuriosita e affacinata dalle opere opere esposte.

    x Angelo Michele: effimera la Notte della Taranta? Lei non può nemmeno immaginare quale sia l'indotto creato da un evento del genere che certamente (e purtroppo) non potrà mai generare una mostra come quella in oggetto.

  • DA/FROM: Vittorio DEL PIANO
    A/TO: “stefy “- Fasano; Sandro, Alessandro etc.
    ----------------------------------------------
    A POPOSITO DI "Da sopra (giù nel fossato)
    Bari, Castello Svevo"
    _____________________________________________

    >

    ^^^
    1.) Vi ricordo con piacere Giulio Carlo ARGAN: "La cosa più bella al mondo è capire".

    2.)Avete letto l'intervista ad abo? Su "Exibart": "Critici si nasce..." Avete capito? Noi (umilmente) sosteniamo il contrario: "ARTISTI SI NASCE, e critici si diventa... Certuni, fallendo come artisti passano a fare i critici), Mentre (per fortuina) altri nascono artisti e critici e studiosi originali.

    3.) Le "mostre" non si devono "appaltate a trattativa privata" vanno, semmai, affidate con "metodi trasparenti" e scelte sulla base delle idee originali di curatori (con il minimo di storia e di titoli scienttiiiifi specifici), invitati d'avanti ad addetti ai lavori in una riunione pubblica ...in una visione di economia della > dell'impresa da compere E NON CON DEI BADGET DA NABABBI “AD PERSONAM”...

    Si pensi che: la somma di>500MILAEURO, tre o quattro custodi di un Museo messi insieme non ce la farebbero mai ad averli in mano dopo una vita intera spesa con sacrifici duri di verio lavoro.
    Sono 500MILAEURO (in questa occasione, e nelle precedenti? A Cartel Del Monte e in altri “Siti-Castle” di Puglia), di denaro pubblico speso “come?" (con tal sistema, il metodo filosoficamente è vergognoso e politicamente - forse - è incostituzionale), ci sono varie debolezze e vergognose operazioni come questa altrove?. Occorre uscire da queste situazioni
    penose del modo di "far fare" o d’invitare a gusto proprio - politico - mostre con errori/orrori e con danno: socio-culturale al territorio, fallimentari sul piano della progettualità pura (in quanto riciclata riciclata come i provoloni e le mortadelle dell’albero della cuccagna per i” paesani” ignorantoni, coglioni, morti di “fama" artistica e culturale), a senso unico e con vantaggi solo agli amici degli amici!
    Ragionate per crescere culturalmente e artisticamente con lode.

    4.)IMPARATE - SE POTETE - NEI NOSTRI INTERVENTI LASCIAMO SCRITTO sempre un indirizzo E-mail, il telefono, rispettando i limiti del vero. A parte il civile comportamento, mai ci si nasconde nell'anonimato o solo dietro una firma col solo nome... -

    5.)Si vuole avere un CRITICO indiscutibile, nato critico, nato artista? Grande studioso riconosciuto a livello internazionale di altissimo livello? Il nome è Gillo Dorfles.
    Certamente con molti vantaggi e poche spese.
    ____________________
    MediterraneArtePura - Grottaglie/Taranto/Nizza
    - delpiano.artepura@libero.it
    - Tel/mobile: 328-318.77.13
    - TARANTO 16 APR 2010

  • Stupenda la Holzer.....da brividi. La sera l'installazione visiva è veramente da non perdere!!!
    Io sono un normale visitatore della mostra ma mi sembra strano che nei vari commenti.... un certo "signore lui dice molto colto" si vesti di presunzione e mi definisca come "visitatore normale - ignorante" un "cogli..." dico invece che la "presunzione" è il regno dell'ignoranza e della stupidità visto che nella sua grandissima cultura non ha trovato altro termine per definire il visitatore medio "un coglio....".....diceva Toto'..."ma mi faccia il piacere" .
    Ieri ho visto 3 pulman con turisti tedeschi (circa 300) visitare la mostra, mi sembra un vero successo della mostra esterna del castello barese alla faccia di chi si sente bruciare qualcosa..... è molto molto molto chiaro.

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