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Fino al 2.X.2012 | Artisti vari X L’universo InVisibile | Milano, Ex-chiesa di San Carpoforo

di - 21 Settembre 2012
Si può scrivere la parola ‘Universo’, ma afferrarne il significato è come tentare di accostare la parola fine a una retta infinita. Inoltre, per una sorta di virtuosismo, le lettere che compongono la parola “universo” sono otto: simbolo dell’infinito in numerologia, come pure in matematica. Il circolo è vizioso. E di un confine non c’è traccia. Come tentare di catturarlo allora, almeno in piccola misura con l’arte, questo tema che continuamente sfugge a ogni definizione? Ci provano gli studenti di Brera, esibendo quella che potremmo definire una creatività da “nebulosa”. Interagendo con la velocità e l’inafferrabilità dell’universo, ciascuno di loro ha sviluppato una personale prospettiva e visione dell’ “oltre-spazio – oltre-tempo”. L’occasione è il cinquantenario dalla nascita dell’Astronomia a raggi X, che ha reso possibile l’osservazione e lo studio – mediante satelliti in grado di rilevare e indagare le sorgenti a raggi X nello spazio – delle stelle pulsar, dei buchi neri, delle nane bianche, delle stelle di neutroni, e che ha contribuito enormemente ad accrescere le conoscenze in questo settore. In un primo momento, la distanza tra arte e astronomi può sembrare siderale. Eppure attraversabile: l’immaginazione in arte e nella scienza strumenti astronomici estremamente raffinati rendono possibile questa mostra. Così in “X L’universo InVisibile”, visitabile presso l’Ex-chiesa di San Carpoforo (e in alcuni negozi di Brera) fino al 2 ottobre, coabitano modelli di satelliti (come quello di Planck), pannelli illustrativi sulle conquiste dell’Astronomia X e le opere degli artisti.
Colpisce la diversità dell’interpretazione del tema nei singoli lavori, ciascuno il frutto di una personale visione, del percepibile sforzo di superare quel senso di angoscia leopardiana di fronte all’infinito, di indovinare per un istante quella “energia oscura” di cui (per il 70 per cento) è costituito l’universo. Di catturare, infine, la velocità della luce.
Tra le opere in mostra, Andrea Chessa propone Ri-velare: occhiali astronomici, sorta di objet trouvé dal sapore alchemico e quasi metafisico, per una visione illimitata. L’installazione è accompagnata da un video di “istruzioni per l’uso” ambientato in una chiesa, come ad allacciare un filo spirituale tra divinità e universo. Loredana Ruvolo, con Luce, propone invece una scultura dall’alto potere evocativo: l’accostamento materico raffinato della pietra di ardesia e dei fili di rame si risolve in un gioco che alterna concetto a materia e li fa silenziosamente dialogare. Tra pitture e sculture, si colloca anche il modello scenografico di Alessia Madau, Vita di Galileo, sconfinamento astrale dello studiolo rinascimentale, che si ricongiunge alle origini dell’astronomia in un’atmosfera che è sfumare onirico.
Di tanta inafferrabilità rimane allo spettatore qualcosa di tangibile, lieve e fluttuante, che si specchia, al suo passaggio, nelle ricostruzioni dei satelliti, che si illumina davanti all’installazione di Giuliana Storino, che diventa densa e enigmatica di fronte a quella di Yasmine Gerbase che, una volta usciti sul sagrato dell’Ex chiesa, persiste,come sciame stellare. Grazie a quest’iniziativa, un pezzettino di universo invisibile è diventato visibile.
Per addetti ai lavori e menti fervide di immaginazione.
Francesca Coppola
dal 13 settembre – 2 ottobre 2012
Artisti vari X L’universo InVisibile
Accademia di Belle Arti di Brera, ex-chiesa di San Carpoforo
Via Marco Formentini, 12 – Milano
Orari: Lunedì a Venerdì 9:30 – 18:30; Sabato 10 – 13

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