Nei bellissimi saloni affrescati di daDriade, a Milano, è stata allestita una mostra interamente dedicata a Enzo Mari, uno dei più noti designer italiani, della “vecchia guardia”. Nato nel 1932 a Novara, Mari comincia da giovanissimo ad occuparsi di design in maniera atipica e con un approccio che oserei definire politico al progetto.
I suoi lavori lasciano trapelare un’essenzialità, una purezza delle forme, una semplicità che non nasce dalla ricerca di una bellezza fine a sé stessa, ma da una visione utopica del progetto, inteso come momento di trasformazione didattica del sistema.
Per Mari un buon designer è “un vecchio contadino che pianta un bosco di querce, dove lui non potrà prendere il fresco, ma i suoi nipoti, si.” In questa affermazione sta l’essenza della progettualità dell’autore, l’utopia di un mondo migliore, la speranza, il lavoro, l’amore per l’umanità, l’attenzione costante per la qualità, che coincide, per Mari, con la tensione morale, la pulsione etica, l’espressione utopica, come in tutte le più grandi opere d’arte. Solo avendo ben presente questa profonda ispirazione dell’autore, si può allora assaporare fino in fondo la bellezza degli oggetti, la purezza del segno, la cura del particolare e del dettaglio, l’uso espressivo del materiale e della forma.
In un mondo in cui governa la ridondanza e il gadget, il microcosmo di Mari ci appare come un’oasi felice, in cui ogni oggetto assume la forma semplice, precisa e pura che deve avere, per assolvere ad una data funzione. La raffinatezza della sua semplicità non passa inosservata neanche ai profani del design, che pur percependo l’essenzialità del segno, non lo accostano alla banalità del quotidiano, ma all’eleganza delle forme archetipe. Una continua tensione progettuale si sente vibrare attraverso i cristalli disegnati per Arnolfo di Cambio, gli arnesi da cucina per Zani & Zani, le plastiche di Danese e Alessi, gli arredi e la grafica. E’ l’aspirazione ed il continuo impegno per un mondo nuovo, migliore e più equo per tutti, speranza e profonda ispirazione, che, fino ad oggi, Mari non ha mai tradito.
Brunella Santeramo
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