Modenantiquaria 2020: le opere imperdibili, all’insegna della raffinatezza

di - 13 Febbraio 2020

Modenantiquaria ha inaugurato il 7 febbraio 2020 la sua trentaquattresima edizione, mostrando subito di essere – quest’anno ancora di più – un concentrato della miglior arte antiquaria sul mercato internazionale, con pezzi attentamente selezionati da una giuria di esperti, sotto la lente del gusto, della qualità e della raffinatezza. Ecco una selezione delle opere da non perdere.

L’arte emiliana da Altomani & Sons

A dominare Modenantiquaria 2020 è l’arte del Seicento italiano con Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato (1609 – 1685), la cui arte limpida e delicata, la delineazione dei volti di intensa dolcezza e infinita precisione trova nel Volto della Vergine nello stand di Altomani & Sons un esemplare unico. Un volto che esprime pacata ascesi e verginale bellezza, in una cornice con intarsi marmorei dello stesso turchese del velo della Madonna, a creare un effetto di ancora maggior preziosa luminosità.

Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato , la Vergine, Altomani & Sons, Pesaro-Milano

E poi lo splendido Guido Reni: il Paesaggio con Scherzi di Amorini affaccendati in varie attività scherzose e ludiche è un inno alla gioia e un saggio di maestria pittorica, nel contrasto tra il momento di gioco dei dieci amorini e il paesaggio di chiara ispirazione fiamminga. Il verde della vegetazione in primo piano si trasforma proseguendo nello sfondo montuoso con l’intensità del blu che vira dal turchese acceso al delicato celeste delle nuvole in striature di colore che sfumano nelle gradazioni di tono. Due capolavori di raffinata arte emiliana.

Guido Reni, il Paesaggio con Scherzi di Amorini affaccendati in varie attività scherzose e ludiche, Altomani & Sons, Pesaro-Milano

La scultura da Callisto Fine Arts

La Madonna con Bambino del Maestro dei Magi di Fabriano è scultura lignea che domina lo stand di Callisto Fine Arts con la sua presenza imperante ma con uno sguardo di infinita grazia e benevolenza. La Madonna, seduta in trono, ci guarda frontalmente mentre sorregge il Cristo e il panneggio le cade sulle gambe delineandone la forza strutturale. Maestosa e immensa, la scultura fa parte del celebre gruppo trecentesco della natività con i Re Magi conservato al museo di Fabriano. Un rarità di misticismo medievale.

Maestro dei Magi di Fabriano, La Madonna con Bambino, Callisto Fine Arts, London

Di bell’effetto ornamentale i due busti di Robert Towne (artista di Wigan, Inghilterra, documentato tra il 1756 e il 1767) raffiguranti Enrico VIII e Maria Regina di Scozia: soprammobili d’arredo in stile e abiti medievali ma di rigorosa fattura settecentesca, ed eccezionalmente eseguiti in carbone. Due gioielli decorativi, per materia e gusto.

Robert Towne, Enrico VIII e Maria Regina di Scozia, Callisto Fine Arts, London

Il seicento romano da Lampronti Gallery

Una vera mostra di caravaggeschi nello stand di Cesare Lampronti, tra cui spicca la Vanitas di Angelo Caroselli (Roma 1585 – 1652), un olio su tela di dimensioni contenute, raffinatissimo per concezione di ritratto allegorico. La giovane donna di spalle, avvolta in un abito di seta giallo ocra, la manica a sbuffo, croccante, lo schienale della poltrona di velluto rosso, i capelli accuratamente avvolti con un nastro arancio che termina con un garofano, si infila l’orecchino di perla rivolta allo specchio. Lo sguardo fisso e serio su di noi ci destabilizza e coglie impreparati, rimproverandoci per l’intrusione ma, allo stesso tempo, invitandoci a partecipare al suo elegante e malizioso gioco di seduzione. L’effetto materico è palpabile, il colore denso e vibrante, in questo capolavoro di Caroselli.

Angelo Caroselli, Vanitas, Lampronti Gallery, London

Il disegno da Paolo Antonacci

Due straordinari acquerelli spiccano nella galleria di Antonacci, come unici esemplari del brillante estro creativo e della fine mano di disegnatore di Luigi Ademollo (Milano,1764 – Firenze,1849). Si tratta di due monocromi a penna e inchiostro su carta preparata: La battaglia di Gaugamela, combattuta da Alessandro Magno contro l’impero achemenide di Dario III e l’Ingresso trionfale di Alessandro Magno in Babilonia. Il primo, nella scena di lotta sfrenata in cui cavalli, uomini e armi si sopraffanno in un turbinio di violenza e phatos, presenta un linguaggio espressivo enfatico e moralizzante, il cui ritorno all’antico perfettamente si inquadra nell’ambito del neoclassicismo toscano. Lo stile è elegantemente graffiante, ricco di dettagli ed estremamente decorativo.

La veduta di Cecchetto e Prior Alto Antiquariato

Un’eccezione nel percorso di Modenantiquaria 2020, la veduta presso Cecchetto di Asolo. É infatti il genere carente in quest’edizione della fiera, se non per alcuni esempi tra cui questa rara veduta di Gaspare Diziani, La Piazzetta verso la Libreria con la punta della Dogana e la Giudecca, finemente eseguito nella descrizione delle architetture sansoviniane, nella delineazione di figure, grandi e ben caratterizzate nelle loro diverse fogge e classi – patrizi veneziani, turchi, mercanti e mendicanti. La scelta stessa del genere e del particolare punto di vista dell’artista fanno soffermare nell’ammirazione del dipinto, tra una serie di mobili stile Luigi XV che caratterizzano il gusto rocaille della galleria.

Gaspare Diziani, La Piazzetta verso la Libreria con la punta della Dogana e la Giudecca, Cecchetto e Prior Alto Antiquariato, Asolo

Modenantiquaria, che sarà aperta fino al 16 febbraio 2020, si afferma come luogo d’incontro tra storia, arti decorative, lusso e arredo e fa sognare sia i collezionisti che gli amatori e appassionati.

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