Pittore, scultore, designer di moda e arredi di origine scozzese, Philip Colbert è un innovatore, tra i più interessanti e apprezzati artisti dello scenario contemporaneo. Pioniere del metaverso, il suo impegno coinvolge con disinvoltura la pittura dei maestri della storia dell’arte, il digitale, così come la pop art, con un atteggiamento satirico e provocatorio che gli è valso l’appellativo di ‘’figlioccio di Andy Warhol’’.
L’attenzione di gallerie e musei internazionali, vedi la Tate Modern di Londra, il Modern Art Museum di Shangai o la Saatchi Gallery di Londra, dimostra il successo dell’artista, che per la prima volta approderà a Roma con il suo personaggio più iconico: l’aragosta, «un cartone animato contemporaneo protagonista del Surrealismo’», una sorta di alter ego dell’artista, un biglietto da visita, un meme. Proprio attorno all’aragosta, l’artista ha costruito un seguito globale, avviando nei mesi scorsi un progetto comunitario sul metaverso: “Lobsters”, una collezione di 7.777 aragoste NFT, tra cui alcune estremamente rare e preziose, acquistando le quali i collezionisti hanno ottenuto la cittadinanza di Lobsteropolis City, l’intera città dedicata all’aragosta, che Colbert ha fondato sulla piattaforma del mondo virtuale in 3D Decentrentraland. La somma ricavata dal progetto è stata poi devoluta alla ricerca a favore del benessere degli animali marini, in linea con le ultime direttive del governo britannico.
Le aragoste saranno dunque protagoniste di un progetto di arte pubblica sviluppato da Studio Philip Colbert, Cathrine Loewe e Bam srl in collaborazione con il Municipio Roma I Centro e l’Associazione ‘’Via Veneto’’. Per quasi tre mesi, 12 opere iconiche dell’artista, sculture di grandi dimensioni e di diversi materiali (alluminio, bronzo, acciaio), animeranno Via Vittorio Veneto, simbolo della dolce vita romana, in un dialogo con la storia dell’arte antica e moderna e con il contesto urbano; tra queste, per la prima volta sarà esposta la scultura più grande, il King Lobster, alto sei metri.
L’evento si colloca nel contesto del brand ‘’Roma Contemporanea’’, creato proprio dal I Municipio, il cui Assessore alla Cultura, Giulia Silvia Ghia, dichiara: ‘’Ogni strato della nostra Città eterna è stato contemporaneo, è nato per esigenze della contemporaneità, per essere utile alle persone. Per questo motivo il dialogo tra ciò che è stato nel passato e ciò che è nel presente deve essere portato avanti perché la città non sia vista solo come monumento da ammirare, ma come un territorio vivo, utile e che fa stare bene tutti coloro che lo abitano e lo attraversano”.
È proprio il tema del dialogo tra passato e presente a caratterizzare l’intera operazione; molti dei lavori più interessanti dell’artista nascono infatti da un approfondito studio della storia dell’arte, punto di partenza per Colbert per incrociare i temi dell’arte antica e dell’antichità classica con i simboli quotidiani della cultura di massa. Il risultato è uno scontro anacronistico: nelle sue scene di battaglia e di caccia che ricordano Paolo Uccello, si ritrova l’aragosta in posa eroica a combattere il Minotauro, a tagliare la temibile testa di Medusa o a superare valorosamente il serpente come Laocoonte, l’icona prototipica dell’agonia umana nell’arte occidentale.
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