Fino a pochi anni fa, la sua aura si diffondeva incontrastata su tutta la storia dell’arte. Oggi quella luce si è incrinata e non tanto per motivi strettamente artistici. Ma il cinquantesimo anniversario della morte di Pablo Picasso, avvenuta l’8 aprile 1973 e quindi in calendario per il 2023, sarà celebrato nei musei di tutta Europa. Forse non sarà l’occasione giusta per conoscere meglio anche i lati oscuri della sua vita, a partire da quell’atteggiamento patriarcale se non predatorio nei confronti delle donne, sul quale la critica recente ha iniziato a porre un’attenzione doverosa. Di certo, a prescindere dagli intenti encomiastici, inevitabili in una occasione del genere, l’eredità di Picasso è ancora viva, decisivo il peso delle sue opere nell’evoluzione della pittura e dell’immaginario visivo del XX e XXI secolo. A ripercorrere le tappe di una lunga e densissima carriera, dunque, sarà un’iniziativa congiunta, sostenuta ufficialmente dai governi della Francia e della Spagna, intitolata, appunto, “Celebration Picasso 1973-2023”.
Già in programma ben 16 mostre in Spagna, 12 in Francia e sette negli Stati Uniti, supervisionate da una commissione internazionale guidata da funzionari del Musée national Picasso di Parigi e da Bernard Ruiz-Picasso, nipote dell’artista e presidente della Fondazione Almine e Bernard Ruiz-Picasso per l’arte. Non sono previste, per il momento, mostre per il Regno Unito e l’Italia. «Sostenuto da rinomate istituzioni culturali in Europa e negli Stati Uniti, il programma di “Celebration Picasso 1973-2023” sarà strutturato intorno a circa 50 mostre ed eventi che, nel loro insieme, tracciano un approccio storiografico all’opera di Picasso», affermano gli organizzatori.
Tra le mostre in programma, “Cubism e Trompe l’Oeil Tradition” al Metropolitan Museum of Art di New York dal 20 ottobre 2022 al gennaio 2023, “Picasso 1969-72: the End of the Beginning”, al MusĂ©e Picasso di Antibes, dall’8 aprile 2023 al 25 ​​giugno, “Young Picasso in Paris”, al Museo Guggenheim di New York, dal 12 maggio 2023 al 7 agosto, e “Picasso vs Velázquez” alla Casa de Velázquez a Madrid, da settembre a novembre 2023. Intanto, nei prossimi mesi, si terranno due importanti simposi al Museo Reina SofĂa di Madrid e alla sede Unesco di Parigi.
Per “Celebration Picasso”, verrà raccontata profusamente l’influenza dell’artista, mettendo in evidenza il suo legame con la classicità e con i suoi contemporanei, come Joan Miró. Sarà anche analizzata la sua inesausta esplorazione della tecnica e la padronanza di mezzi espressivi, dalla pittura alla scultura, fino alla scenografia. Ma verranno presentate anche le interpretazioni più attuali del suo lavoro, comprendendo allora anche «La ricezione del suo lavoro dal punto di vista del femminismo», hanno aggiunto gli organizzatori.
«L’opera ampia, creativa e spesso radicale di Picasso continua a esercitare un vero fascino in tutto il mondo», ha affermato la Ministra della Cultura francese, Rima Abdul Malak. «Vogliamo presentare Picasso com’era», ha aggiunto l’omologo spagnolo, Miquel Iceta, «Celebrare il suo lavoro ovviamente, ma non nascondere alcuni degli aspetti della sua vita che visti da oggi potrebbero essere controversi».
Il rapporto di Picasso con i soggetti femminili, con le modelle e con le compagne, è stato oggetto di critiche in seguito alle rivalutazioni della sua vita privata, anche sulla scia del movimento #metoo. Nel novembre 2018, l’artista Michelle Hartney attaccò una didascalia accanto a un’opera di Picasso esposta al Metropolitan di New York, The Dreamer (1932), citando espressamente la “misoginia” dell’artista. Hartney accusò Picasso di aver avviato una relazione con la modella Marie-Thérèse Walter quando questa aveva solo 17 anni.
Questo argomento sarà al centro di una mostra al Brooklyn Museum, dal 2 giugno al 24 settembre 2023, organizzata dalla comica australiana Hannah Gadsby e dalle curatrici Lisa Small e Catherine Morris. Il progetto «Affronterà alcune questioni che il pubblico più giovane e diversificato del museo solleva sempre più frequentemente, sui temi della misoginia, della mascolinità , della creatività e del “genio”, in particolare attorno a una figura complessa e mitizzata come Picasso», secondo una dichiarazione degli organizzatori.
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