Anna Franceschini, All Those Stuffed Shirts, 2023 n. 7 dressmen gestiti da software dedicati, dimensioni variabili. Photo Andrea Rossetti
Gli ottimi cinque finalisti del Mario Merz Prize 2025, selezionati da Samuel Gross, Special Project Manager del MusĂ©e dâArt e dâHistoire di Ginevra, e Claudia Gioia, curatrice indipendente, sono stati proclamati a maggio dello scorso anno. Sono: Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975), Mohamed Bourouissa (Algeria, 1978), Anna Franceschini (Pavia, 1979), Voluspa Jarpa (Rancagua, Cile, 1971) e Agnes Questionmark (Roma, 1995).
Nonostante si tratti della mostra dei finalisti di un premio, quindi di artisti che non necessariamente interpretano ed esprimono temi comuni nelle proprie ricerche, lâeffetto finale dellâallestimento Ăš particolarmente armonico e ben congegnato. Le opere dellâuna/o o dellâaltra/o artista si sposano perfettamente tra loro, creando una sinergia positiva, una sorta di circolo virtuoso ogni pratica si esprime al meglio.
Il percorso espositivo si inizia con On the breadline, opera video del 2019 di Elena Bellantoni. Quattro video sono esposti lâuno di fronte allâaltro, in una struttura a sĂ©. Sono immagini riprese dallâartista in quattro paesi diversi (Italia, Grecia, Serbia e Turchia) e in ciascun video Ăš presente una performance dellâartista. A sottofondo delle immagini câĂš sempre lo stesso canto tipico di protesta, che si trasforma in un coro. Si tratta di Bread & Roses, ispirato al discorso pronunciato nel 1912 da Rose Schneiderman nel corso di una manifestazione di lavoratrici. La âbreadlineâ o linea del pane Ăš un termine in uso in inglese per intendere la soglia di povertĂ . Il tema del lavoro Ăš quindi una questione sociale, che viene affrontata nel lavoro letteralmente da diversi punti di vista, che poi si sposano in un solo canto comune.
La mostra prosegue con unâopera pittorica e soprattutto unâinstallazione di grandi dimensioni di Agnes Questionmark, dal titolo CHM13hTERT. Il lavoro, che si Ăš completato il giorno dellâinaugurazione con una performance dellâartista, ha per tema il corpo e la ricerca scientifica contemporanea, in particolare una scoperta recente che permette di intervenire sul genoma umano artificialmente. Il tema qui Ăš il corpo umano e le sue trasformazioni, naturali o artificialmente indotte. Lâinstallazione consiste infatti in una gigantesca coda di sirena, o di un qualche immaginifico animale acquatico rosa dalle lunghe e multiple code. Nel corso della performance, lâartista stessa Ăš entrata nellâopera con la parte inferiore del proprio corpo, ad indicare il senso insieme di disagio, sofferenza e desiderio di trasformazione.
Nella seconda sala accoglie i visitatori lâopera di Voluspa Jarpa The Extinction project, 2025. Il lavoro Ăš una continuazione di un progetto precedente e si concentra sulle popolazioni umane del Sudamerica che si sono estinte in seguito allâintervento violento di altri gruppi umani, vuoi sulle popolazioni stesse o sullâambiente che le ospitava e ne rendeva possibile il mantenimento in vita. Lâopera si compone di immagini e piccole cartelline scritte, appese al soffitto in forma di vortice, come ad accogliere e forse inghiottire in un turbine di storie ed evocazioni visitatori e visitatrici.
Il resto della sala Ăš occupato dalle opere di Anna Franceschini. La prima Ăš unâinstallazione di grandi dimensioni dal titolo All Those Stuffed Shirts (2023). Lâopera Ăš creata sfruttando macchine realmente in uso in alcune fabbriche per stirare gli indumenti. Si tratta di sorta di servi muti di plastica, gonfiati ad aria, che qui diventano simili a manichini stranamente animati. Nellâimmaginazione dellâartista, le macchine si comportano come un piccolo plotone pronto ad alzarsi e ad accasciarsi, ritmicamente. In un angolo, una seconda installazione Ăš invece prodotta con una mano-manichino, di quelle in uso nelle gioiellerie per mostrare gli anelli. La mano Ăš legata ad una macchina che produce un movimento atto a graffiare una superficie ruvida. In questo moto continuo e ripetuto, la mano lentamente distrugge sĂ© stessa. Infine, il video What time is love (2017) mostra gli stress test di una fabbrica di giocattoli, con immagini dallâeffetto surreale ed inquietante. I temi della macchina, del lavoro, dellâalienazione della societĂ consumistica ricorrono in tutti i lavori, in modo intenso ed efficace.
Infine, al piano inferiore Ăš in mostra lâopera di Mohamed Bourouissa GĂ©nĂ©alogie de la Violence, del 2024. Si tratta di unâopera video, corredata da alcune sculture bronzee. Il tema qui Ăš la violenza urbana, perpetrata anche da chi non dovrebbe ricorrervi. Il video Ăš ambientato in Francia, dove lâartista vive, e ha la particolaritĂ di alludere a temi drammatici in maniera elegante e sottile, insieme amplificando, in tal modo, il sentimento di alienazione e inducendo alla riflessione.
Difficile scegliere una vincitrice o un vincitore tra questi artisti, tutti meritevoli, autori di ricerche profonde e motivate. La decisione spetterà a una giuria composta da Manuel Borja-Villel, Caroline Bourgeois (curatrice Collezione Pinault di Parigi), Massimiliano Gioni (Capo Curatore New Museum di New York nonché Direttore artistico Fondazione Trussardi di Milano) e, naturalmente, la stessa Beatrice Merz. Ma conterà anche il voto del pubblico, che potrà esprimere il proprio parere tramite la piattaforma dedicata www.mariomerzprize.org
La SocietĂ delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…
Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…
Ă morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dellâarte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…
La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…
Talk, inaugurazioni, musei aperti, gallerie in rete, nuove mostre e il Premio WineWise per una gita fuori porta: gli appuntamenti…
A Milano, dal 5 dicembre 2025, apre Ambrosius, il nuovo percorso museale della Basilica, che intreccia patrimonio storico, ricerca scientifica…