Curare nel Metaverso: il caso di EROTIKA, tra arte, femminismi e mercato

di - 20 Gennaio 2022

Cripto arte e mercato vanno di pari passo nelle notizie che vengono riportate ogni giorno, sia dalle testate di finanza che di arte. Eppure c’è tanto di più dietro al mercato e alle vendite che fanno alzare il sopracciglio, a partire dagli sforzi curatoriali. Un esempio di come una mostra possa essere pensata e curata nel metaverso è quello del collettivo ClitSplash, fondato da due storiche dell’arte nel marzo 2021 a Cuba: Luisa Ausenda, International Projects Manager per Galleria Continua, e Gladys Garrote, Professoressa all’Università dell’Avana.

Luisa Ausenda, Gladys Garrote. Ph. Rosa De La Vega

L’idea da cui si sviluppa il progetto delle due curatrici, entrambe inserite già da tempo nel mondo crypto attraverso varie collaborazioni, tra cui quella condivisa con la piattaforma di commercializzazione di NFT d’arte Snark.Art, parte dalla necessità di aprire agli artisti cubani le possibilità offerte da questa nuova tecnologia. A Cuba esistono delle vere e proprie limitazioni dal punto di vista fruitivo: per esempio la difficoltà stessa nel comprare le criptovalute, perché non tutti hanno carte di credito internazionali o un VPN abbastanza potente, così come una connessione sufficiente da permettere agli artisti di lavorare in maniera soddisfacente.

Oltre alla volontà di rendere il processo di creazione di un NFT meno complesso, tra gli obiettivi del collettivo c’è anche dare voce a una visione femminista dell’arte, creando spazio per tutti gli artisti e le narrazioni che solitamente restano a margine del mainstream. Da questa posizione nasce “EROTIKA: Visions Outside the Mainstream”, un progetto che ora fa parte di The Portal di Arium, spazio con cui il metaverso ha deciso di celebrare i progetti più innovativi del 2021, tra questi si trovano anche “Hack of a Bear”, collaborazione tra Hackatao e Christie’s, e le mostre della famosa galleria di Londra Unit.

“EROTIKA” ha coinvolto 12 artisti provenienti da tutto il mondo e con diversi background di pratiche artistiche per analizzare l’arte erotica attraverso la lente libera e democratica del metaverso. Le curatrici hanno sottolineato, già nello statement che accompagna la mostra, l’importanza di coinvolgere il maggior numero di rappresentazioni possibili per controbilanciare la visione patriarcale dell’arte erotica, che risulta spesso univoca, eteronormata e distante dalla realtà. Il cambio di punto di vista si nota già dall’ambientazione: una specie di dungeon a cielo aperto dalla fortissima carica erotica, collocato in un deserto bianco al tramonto. Le pareti e il pavimento metallico presentano anche un pattern di vulve stilizzate con i colori del logo di ClitSplash e ad orbitare attorno a questo meta-mondo come un satellite c’è il più democratico dei sex toys, un plug anale.

Le opere sono presentate in un percorso diviso in quattro macro-sezioni: una prima indagine sul corpo femminile, in cui campeggia un’opera di Natalie Shau, bielorussa di base in Olanda, già venduta a 1.5 ETH (poco più di 6mila dollari). La seconda parte dedicata a una riflessione sul sé al di là della relazione romantica, in quel limbo di solitudine e rabbia che si vive alla fine di una storia: qui l’opera principale è quella di WRATH (l’australiana Serwah Attafuah), una narrazione sulla decisione autobiografica di entrare nel mondo del sex work dopo una delusione sentimentale. Proseguendo nel percorso la ricerca si fa più letterale ed è in questa sezione che troviamo anche un debutto: La Salò, illustratrice argentina, presenta la sua prima opera mintata (divenuta token) e venduta come NFT. Aprire un wallet, creare un’opera compatibile con le richieste di formati delle varie piattaforme, così come avere la conoscenza di base per poter affrontare questo processo non è scontato per gli artisti. Uno degli obiettivi che il collettivo ClitSplash si è dato è anche assistere gli artisti nell’effettivo processo di creazione del NFT.

The Hands Of Someone I Was Used To, Almendra Bertoni

Infine, la mostra si conclude con un ciclo sull’intimità, di cui fa parte anche il lavoro di Cesar Saavedra, il più giovane artista del gruppo, cubano, classe 1999, che presenta un’opera performativa di danza, suo medium di elezione. Una performance dell’artista e il dj set della berlinese Ferniture sono stati trasmessi live all’interno di EROTIKA durante l’opening di una mostra fisica, “Pleasuretown”, organizzata dal collettivo GoodToKnow.fyi in occasione di Miami Art Week a pochi isolati da ArtBasel Miami. In questo modo EROTIKA ha goduto anche di un portale fisico, a cui hanno potuto accedere tutti i visitatori dell’Art Week direttamente nello spazio espositivo.

How to find a Macguffin on the body, Jose Nazabal

Finora le vendite generate da EROTIKA, realizzate principalmente sul marketplace KnownOrigin.io, sono di 12.48 ETH, quasi 43mila dollari americani. Le opere in vendita sono quasi tutte edizioni uniche, fattore che anche nel mondo dell’arte cripto ne aumenta il valore, sottolineando ancora una volta la dedizione di artisti e curatori nella narrazione di questa nuova storia dell’arte, sempre più spesso scritta da protagonisti diversificati.

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