Emanuele e Giuseppe Cavalli, Noi e l’immagine – MLAC Università Sapienza

di - 18 Febbraio 2022

Marcello Barbanera, presidente del Polo Museale Sapienza, all’opening di “Noi e l’immagine”, ha dichiarato: “Il Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea è uno dei più attivi tra i nostri musei. Non ha una collezione permanente, ma vive di mostre sempre nuove, producendo non soltanto ricerca, ma anche e soprattutto uno slancio verso l’esterno, che per la Sapienza è davvero significativo”.
La mostra “Noi e l’immagine”, esposta allo Mlac, museo dell’Università La Sapienza di Roma, fino al 9 marzo 2022, celebra il lascito fotografico dei fratelli Emanuele e Giuseppe Cavalli.
Si tratta del risultato di “un lavoro di ricerca di altissimo livello, perché dietro ogni confronto c’è una lunghissima ricerca documentaria. È la prima volta che i due fratelli vengono esposti insieme con un lavoro d’archivio puntuale” – ha sottolineato Manuel Carrera, curatore di una mostra sull’opera pittorica di Emanuele Cavalli, in dialogo con questa e inaugurata il giorno seguente, 10 febbraio, alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma – “non tutti conosciamo la statura di fotografo di Emanuele che qui viene messo allo stesso livello del fratello”.
Mentre Giuseppe infatti era conosciuto come fotografo esperto, di vocazione formalista, cacciatore di immagini poetiche e rarefatte, il fratello Emanuele era noto come pittore della Scuola Romana negli anni Trenta, benché si dilettasse con la fotografia fino a sfiorare le derive dell’avanguardia surrealista.

Noi e l’immagine, Emanuele e Giuseppe Cavalli allo MLAC della Sapienza, Roma

Quando Maria Letizia, figlia di Emanuele, ha donato alla GNAM l’archivio del padre, contenente diari, lettere, schizzi e cataloghi si è potuta ricostruire con maggior accuratezza la storia dei due fratelli artisti, nativi di Lucera, in Puglia, di cui il 9 febbraio era presente con viva commozione anche il sindaco, Giuseppe Pitta.
Le centotrenta immagini in mostra, compresi due patchwork con foto di famiglia, raccontano la storia di questi Dioscuri della fotografia. Una storia che serpeggia tra Lucera, Roma, Firenze, Anticoli Corrado, proverbialmente ritenuta la città delle belle donne e degli artisti; dove i fratelli Cavalli vissero durante il fascismo, coltivando un dialogo fecondo con figure di spicco dell’epoca, quali Corrado Cagli, Luigi e Fausto Pirandello, Giuseppe Capogrossi e dove il 12 marzo si inaugurerà un’ulteriore mostra in loro ricordo.

Noi e l’immagine, Emanuele e Giuseppe Cavalli allo MLAC della Sapienza, Roma

I soggetti inquadrati spaziano dal memore affettivo al prezioso potenziale, creando ingenue suggestioni di sapore antico. Cristalli, panieri, boccette, seggiole, mestoli, pentoline, anfore, barattoli, chiavi, candele, spazzole, mollette. Ogni cosa catturata nella sua morbidezza di riflessi. Nature morte e vive, nudi, pesci, spiagge, fiumi. Nell’insieme una collana di immagini dalla consistenza ovattata e retrò, affatto pretenziosa, giacché i contesti sono quelli essenziali delle fiere di paese e dei mercatini di bambole.

Noi e l’immagine, Emanuele e Giuseppe Cavalli allo MLAC della Sapienza, Roma

Ilaria Schiaffini, una delle curatrici, ha stimato “preziosissima la collaborazione con la GNAM che ci ha prestato anche dei documenti, posti accanto agli oggetti che vengono da casa di Emanuele Cavalli”. Alcuni scatti sono abbinati infatti agli oggetti ritratti nella foto: è il caso della testa in argilla di Vera Haberfeld, moglie di Emanuele. Vetrinette allestite riportano souvenir, macchine fotografiche, petit choses bijoux, che conservano anch’essi la dignitosa grazia del caduco di cui si veste ogni immagine, a collocarsi entro una rete di posata contiguità con ciò che precede e segue il percorso espositivo.
Talvolta gli sguardi dei fotografi divergono per minimi dettagli; spesso si fondono, esprimendo infine quella medesima capacità da displeyer alla Cornell, nel costruire pupazzi con oggetti di vetro. Una levità di predisposizione da illusionista per il balocco e per il gioco allusivo, di cui senz’altro sono emblemi i cavallini di legno di alcuni scatti.

Articoli recenti

  • Mostre

Alice Neel. I am The Century, a Torino la sua prima retrospettiva italiana

Alice Neel. I am The Century, è la prima retrospettiva in Italia dedicata alla pittrice statunitense, a cura di Sarah…

7 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…

6 Dicembre 2025 21:00
  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30