Oscar Contreras Rojas – Opalescenze. Courtesy: Casa Sponge e l'artista
La bella estate, nelle Marche, è sparpagliata nell’entroterra, tra le colline di Pergola e Montesecco, e poi giù fino alle spiagge, oltre la cinta muraria di Fano. Filo rosso: il legame con il territorio. E un tempo lento, assaporato, soggettivo. Sublimato, eternamente interiore.
C’è Casa Sponge alla base del nostro viaggio, lo spazio indipendente fondato da Giovanni Gaggia nel 2008, con lo sguardo fisso e saldo sull’arte contemporanea, sulla sperimentazione, sulla creatività senza confini – svincolata dai circuiti tradizionali. Le proposte della stagione? Il progetto #lostandfound di Massimo Uberti, la personale di Oscar Contreras Rojas, Opalescenze, a cura di Luca Zuccala ed Erica Roccella, la proiezione di Anche i cartoni mangiano di Davide Quadrio e Natascia Fenoglio. Ve li raccontiamo qui.
– Il progetto #lostandfound di Massimo Uberti nasce nel 2020 nel giardino di Villa Singer, a Milano. A pochi giorni dal grande lockdown, sul quel muro della periferia nord-est, lungo il naviglio Martesana, è apparsa la scritta al neon LOST. Così visibile a tutti i passanti, in lettere maiuscole, luminose, essenziali; e così comprensibile, soprattutto, così immediatamente interiorizzata, capace di raccontare in un solo sguardo «lo spazio del dentro e del fuori».  A distanza di due anni, nelle Marche, una nuova installazione indaga la casa come corpo: è il neon LOST AND FOUND sul muro di Casa Sponge, stavolta; ed è accompagnato da un’altalena dorata sulla collina Mezzanotte, che attende, paziente, chi vorrà scrutare l’orizzonte alla ricerca del proprio – perduto – paesaggio interiore. A cura di Rossana Ciocca.
– Opalescenze, la mostra di Oscar Contreras Rojas, a cura di Erica Roccella e Luca Zuccala, è in scena a Casa Sponge fino al 3 settembre 2022. Il soggetto: un tempo onirico, tutto soggettivo, scandito da frammenti, riverberi, tracce, reminiscenze dell’artista messicano. Un accadimento spirituale in atti liberi, una storia composta da dettagli, brani di natura e lacertidi mito che si stagliano, liquidi, sulla superficie della tela. Dilata la visione, Oscar, scioglie la materia e ricrea a suo modo ogni istante della natura. Impone un ordine, dà un ritmo a quei corpi che fluttuano-vagano-si depositano-colano nell’animo collettivo. E poi li ricompone sulla tela, orchestra visionario universi nuovi, galassie in cui siamo risucchiati in una piacevole atarassia. Sogni traslucidi, perlacei. Mondi opalescenti, sempre interiori.
– Anche i cartoni mangiano di Davide Quadrio e Natascia Fenoglio è stato il protagonista di Casa Sponge la scorsa domenica, il 31 luglio, all’ora del tramonto. Il promotore del progetto: MEZZARIA, l’associazione nata tra Casa Sponge, Fattoria Villa Ligi e Pergola Tartufi. L’obiettivo: ridare linfa al borgo di Montesecco, piccola frazione del Comune di Pergola, dal cui punto più alto l’occhio scorre dalle colline fino al mare. Qualche dettaglio: «Nat e Dado vagano per le campagne marchigiane, sogni, brame di cibi lontani e immagini pop dei cartoni animati giapponesi. Nat e Dado creano un nuovo e improbabile ricettario con i sublimi prodotti locali di questa magica regione». Non solo. La programmazione di Mezzaria procede il 14 agosto con Ricordando Don Sidney, la cena collettiva in piazza, a Montesecco; il 27 agosto, con la prima rappresentazione di Libri: Respira – Il comitato dell’aria e la strategia degli alberi NFC edizioni; e termina il 25 settembre, con Revoluzione del tartufo. Segnatevi queste date.
Seconda tappa, Fano. Vale a dire 50 minuti di macchina da Casa Sponge, passando attraverso la Cascata di Valrea, attraverso Cartoceto e i suoi bronzi dorati, e poi ancora per Montevecchio, Pian di Rose, dritti e diretti fino al centro cittadino. Lido Contemporaneo presenta Le cose che accadono, la mostra a cura di Caterina Angelucci, Andrea Tinterri e Luca Zuccala con radici profonde nel territorio marchigiano. I protagonisti: le opere esito della Residenza Lido La Fortuna, svoltasi lo scorso maggio tra le mura screpolate di Palazzo Montevecchio. Nel dettaglio: i lavori di Nicolò Cecchella, Andrea Martinucci, Davide Serpetti e Caterina Erica Shanta, accompagnati da Danny Avidan, Jingge Dong e Oscar Contreras Rojas. Le coordinate: dal 20 agosto all’8 settembre 2022 alla Fabbrica Urbana (Palazzo Montevecchio), con inaugurazione venerdì 19 agosto 2022, ore 19.00.
«Le cose che accadono sono una rivelazione», spiegano da Lido Contemporaneo, «una miscela di assonanze e corrispondenze scaturite durante le settimane di ricerca sul territorio di Fano. Lampi di ricordi, reminiscenze, coincidenze accesi nell’intenso dialogo osmotico con la città , che si riverberano nel lavoro di ogni artista e nel percorso espositivo». C’è l’erosione costiera nel video di Caterina Erica Shanta, quasi una perdita d’equilibrio in cui la terra sprofonda, errante, nel mare; c’è il rapporto tra icone e potere, indagato da Davide Serpetti attraverso le sue costanti, l’eroe, la scultura e gli animali; c’è Andrea Martinucci, con le sue stratificazioni, i suoi strappi, quelle composizioni caotiche nate da gesti e rituali; e c’è Nicolò Cecchella, i suoi occhi fissano, indagano, si mescolano a sabbia, terra, a polvere di conchiglie, si trasformano in una traccia perenne, al di là del tempo e della materia.
«Uno sguardo colto e “straniero” che accoglie e fa proprie le peculiarità della terra, della comunità e del territorio, fondendosi e confondendosi con essi, fino ad arrivare a qualcosa che non si stava cercando ma che, improvvisamente e inspiegabilmente, si manifesta quale tassello prezioso». Le cose che accadono.
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