Ettore Favini, Fragili rive – Galleria Il Triangolo

di - 24 Giugno 2022

Il Grande Fiume affascina non solo poeti e scrittori (Giovannino Guareschi, tra i più tradotti al mondo scriveva che il Po «è l’unico fiume rispettabile che esista in Italia: e i fiumi che si rispettano si sviluppano in pianura…»), ma è fonte d’ispirazione anche per chi, come Ettore Favini, ne vuole esprimere un’immagine personalizzata. Insomma, un Po…a misura d’artista, nel nostro caso concettuale ed impegnato a scuotere l’animo e la coscienza dei singoli che spesso, distratti, trascurano il Grande Fiume, a partire dalla fragilità degli argini. E “Fragili rive” è il titolo scelto per la personale dall’artista pluripremiato Favini, in corso a Cremona alla Galleria Il Triangolo dove l’osservatore è accolto da lavori che raccontano – grazie ad un linguaggio espressivo intenso che utilizza codici visivi e tecniche comunicative borderline tra scultura, installazione e fotografia – il fiume Po e un territorio in profonda sofferenza. Docente di Arti visive alla Naba di Milano e all’Accademia Carrara di Bergamo, l’artista cremonese affronta tematiche legate all’ambiente e alla trasformazione dei contesti naturali e paesaggistici che ci circondano, attraverso l’ascolto di storie e narrazioni di un territorio che diventano opere d’arti delle quali il visitatore diventa parte attiva.

Ettore Favini, La vera rivoluzione è non cambiare il mondo, photo: alle.grafica

Protagonista dell’esposizione è quindi la sofferenza del Po, la crisi idrica che il nostro tempo sta subendo e la comunicazione marketing fasulla di certe aziende che da troppo tempo propongono “messaggi verdi” e che, in realtà, sono esempi di un ecologismo di facciata, il greenwashing. Così Ettore Favini ha raccolto immagini prese da archivi fotografici e da vecchi libri di paesaggi apparentemente incontaminati e le ricopre di slogan di greenwashing che vengono decontestualizzati e accostati come una serie di pixel per disturbare la visione (La vera rivoluzione è non cambiare il mondo). Non solo, per enfatizzare l’assenza idrica, l’artista utilizza immagini in cui protagonista è l’acqua e “descrive” il percorso del fiume fino ad arrivare al mare. L’installazione omonima al titolo della personale, realizzata con sabbia e ossidi, sembra invece ricordare la tendenza della fine degli anni Settanta di Earth Art, Land Art o Art in Nature a sperimentare nuovi linguaggi che assumevano la natura stessa come supporto, raccogliendo anche le istanze concettuali e minimaliste.

Ettore Favini, To Say Nothing of the dog, photo: alle.grafica

Non mancano cartelli segnaletici romboidali in tessuto bianco e rosso – realizzati in collaborazione con l’artista Antonio Rovaldi– che ricordano il percorso del fiume che realmente si trovano sulle sponde del Po (To Say Nothing of the dog). Di forte impatto è Legend, una scultura realizzata in tessuto di fustagno e legno che vuole sottolineare l’importanza del fiume come via di comunicazione e di trasposto. Una mostra, quindi, dedicata al territorio cremonese che ha l’obiettivo di lanciare messaggi provocatori e di denuncia che siano utili a sensibilizzare le coscienze riguardo la crisi ambientale del pianeta intero.

Articoli recenti

  • Mercato

Christie’s mette all’asta il guardaroba di Vivienne Westwood

Gli abiti della stilista e attivista britannica andranno in vendita quest’estate, in una doppia asta live e online. Il ricavato…

29 Aprile 2024 13:32
  • Mostre

Il sacro on the road: Cristiano Carotti in mostra da Contemporary Cluster a Roma

L’artista ternano torna a esplorare la dimensione ambientale e il senso del sacro con opere di grande impatto visivo, negli…

29 Aprile 2024 12:10
  • Progetti e iniziative

Tutti i nostri sbagli, l’installazione di Daniele Sigalot all’Aeroporto di Fiumicino

Daniele Sigalot presenta la sua opera incentrata sul concetto freudiano di errore all’Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino: l’arte ancora…

29 Aprile 2024 10:05
  • Mostre

Martin Chramosta, la frequenza del ritorno: la mostra da Cassata Drone, Palermo

Gli spazi di Cassata Drone Expanded Archive, a Palermo, ospitano una mostra dell’artista elvetico boemo Martin Chramosta che è più…

29 Aprile 2024 9:11
  • Mostre

Robert Indiana a Venezia: Il Dolce Mistero dell’arte e dell’identità americana

Fino al 24 novembre le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco accolgono la più importante esposizione di Robert Indiana ospitata…

29 Aprile 2024 0:02
  • Arte contemporanea

World Leader Pretend: Alex Da Corte in mostra da Gió Marconi

Alex Da Corte torna a Milano con una nuova irriverente rassegna di opere, tra dipinti, sculture e installazioni. È la…

28 Aprile 2024 21:19