Installation view: Fabio Barile "Works for a Cosmic Feeling", 2021. Courtesy of the artist and Matèria. Photo Roberto Apa
Nel quartiere San Lorenzo a Roma, a pochi mesi dall’inaugurazione della nuova sede la galleria Matèria prosegue con la seconda mostra del programma espositivo: “Works for a Cosmic Feeling”, a cura di Alessandro Dandini de Sylva. Una personale di Fabio Barile che mette insieme 229 immagini scattate prevalentemente in banco ottico, realizzate dal 2018 e ispirate al sentimento oceanico descritto da Romain Rolland. Un ensemble visivo naturalmente orchestrato dal fotografo, sotto la guida di precise suggestioni: quelle di un sentimento cosmico.
Paesaggi naturali, ritratti, dettagli, piccole fragili architetture: l’opera di Fabio Barile in questa personale a Matèria si configura come un sistema complesso e allo stesso tempo fascinosamente diretto. In un continuo avvicendarsi, un’alternanza di scatti, impressioni e linee digitali, prende forma il disegno della fotografia di Barile. Una serie di lavori per un sentimento cosmico, ispirata al sentimento oceanico.
La volontà di sentirsi in comunione con l’universo, ciò che è più grande di noi: questo è il sentimento oceanico di Romain Rolland cui si ispira Fabio Barile. Lo scrittore francese coniò l’espressione in uno scambio con Freud, un dialogo a proposito dell’origine del sentimento religioso. Un sentimento oceanico come senso di eternità, come qualcosa di sconfinato e senza limiti: come l’oceano.
Fabio Barile si interessa da tempo della morfologia terrestre, in particolare della geologia cui ha dedicato uno studio approfondito. Lo si intuisce dalle fotografie di paesaggi naturali presenti in “Works for a Cosmic Feeling” e in buona parte del suo lavoro in generale. Un lavoro in continuo divenire cui si sommano nuove conoscenze. Infatti, Barile – che sempre porta con sé la lezione delle esperienze precedenti – conduce una ricerca che potrebbe definirsi poliedrica. Accanto all’interesse per la geologia c’è quello per la fisica. Ciò traspare dalle linee elaborate digitalmente così come nelle minuscole e apparentemente effimere architetture. Oggetti assimilati in studio, piccolissime costruzioni che rispondono all’esplicitazione di leggi fisiche.
Geometrie naturali, di pietra, di scie luminose e di corpi: la complessità del lavoro di Fabio Barile si risolve in scatti tutti accomunati da un velo quasi poetico. “Works for a Cosmic Feeling” mette insieme tantissime fotografie con una malia alimentata dallo sguardo del fotografo, dal banco ottico – sua tecnica prediletta. Inoltre, contribuisce l’allestimento pensato dal curatore e disegnato da Etaoin Shrdlu Studio. La galleria Materia offre il suo spazio per una coinvolgente esperienza visiva in cui lo spettatore assiste a un «flusso asincrono e dinamico di immagini». Attraverso cinque proiettori gli scatti scorrono sotto i nostri occhi illuminando lo spazio buio, stimolando lo sguardo in maniera continua. Così, Fabio Barile riesce a fare della fotografia, «per definizione parziale e frammentaria», un mezzo per vivere un sentimento cosmico.
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