Ludovico Franzolini, Piccolo intervento su bocca e sterpaglia, 2018. Courtesy Casa Capra
Hybrĭda Tales è la rubrica di approfondimento nata da Hybrĭda, il nuovo progetto con cui Untitled Association ha individuato oltre 200 tra spazi indipendenti, artist-run spaces, associazioni culturali e luoghi informali che stanno contribuendo significativamente ad ampliare gli sguardi sul Contemporaneo in Italia oggi.
Con un sistema di interviste a schema fisso, Hybrĭda Tales restituirà una panoramica delle realtà indicizzate, siano esse emergenti o ormai consolidate, e coinvolgerà artisti, operatori culturali, curatori, giornalisti, collezionisti, galleristi per dare vita a un archivio condiviso e collettaneo di riflessioni aperte sulle prospettive, attuali e future, del Contemporaneo.
Nell’ambito della partnership tra Hybrĭda e LAB, la sezione di ArtVerona 17 dedicata alle realtà no-profit più sperimentali sul territorio italiano, Hybrĭda Tales dedicherà sette tappe speciali agli spazi coinvolti dal progetto fieristico per questa edizione 2022.
Qui trovate tutte le puntate già pubblicate.
Casa Capra è uno spazio espositivo indipendente di ricerca e produzione artistica a Schio (Vicenza) nel quartiere di Magrè immerso tra i luoghi del quotidiano: tra l’edicola, l’alimentari e il bar del paese. Grazie alla sua posizione, non tra le più convenzionali, si pone l’obiettivo di tovare un terreno diverso, uno spazio tendenzialmente fuori dagli ordinari circuiti dell’arte delle grandi città per raccontare nuove storie attraverso i lavori degli stessi artisti e artiste che ne fanno parte.
Qual è stato il tuo approccio al contesto fieristico di ArtVerona?
«Casa Capra per la prima volta sarà presente attivamente all’interno di una fiera. Per questa occasione abbiamo deciso di adottare un approccio che sarà l’incontro di due direzioni. La prima è la somiglianza tra lo stand a nostra disposizione con le dimensioni lineari effettive del nostro spazio a Schio mentre la seconda riprende lo spirito con cui lavoriamo, dar vita o sostenere progetti che stimolino connessioni tra i diversi attori del territorio attraverso la pratica artistica. Ciò che vedremo sarà una collettiva che si muoverà tra il set design e l’allestimento d’interni».
Come il tuo contesto di provenienza, e nel quale la tua realtà è radicata, sarà presente all’interno di LAB?
«Casa Capra sorge a Schio, una cittadina nell’Alto Vicentino ai piedi delle Piccole Dolomiti caratterizzata da un forte fermento culturale. Nel corso di questi anni abbiamo cercato qui di intercettare e coltivare rapporti professionali e di amicizia con varie personalità dai principi e valori comuni. All’interno di ArtVerona abbiamo invitato a partecipare con noi collettivi e curatrici attive nel nostro territorio con il presupposto di coinvolgere artiste e gli artisti del vicentino con cui abbiamo già collaborato. Ciò che ci legherà sarà ricreare assieme una dimensione domestica fittizia in cui le opere si trasformeranno in oggetti di uso quotidiano».
Cosa significa per te Riscrivere la mappa?
«Riscrivere la mappa per noi significa lavorare insieme sul potenziale inespresso di persone e luoghi. Se la mappa è per definizione una rappresentazione semplificata dello spazio in grado di evidenziare le relazioni tra le componenti di quell’area, allora ciò non le vincola ad essere entità statiche. Crediamo nella possibilità di metterle in discussione, di interagirci e ridefinirle, sapendo che nel tempo in cui viviamo tutto ciò non può che avere basi collettive. Le pratiche artistiche diventano qui una scusa per mettersi in gioco con le proprie ricerche personali, essere presenti a sé e agli altri».
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