Si intitola Like Beauty in Flames la nuova installazione della celebre artista neoconcettuale Jenny Holzer. L’opera è stata pensata per il Guggenheim di Bilbao e farà parte della sua collezione permanente.
L’intento dell’installazione è quello di mettere in scena con il supporto della realtà aumentata, i truisms alle base della poetica artista della Holzer. I truisms (letteralmente ovvietà) sono stati adottati dall’artista sin dagli anni Settanta, perché imponendosi nello spazio pubblico con la loro incisività e semplicità fungono da stimolo per un dibattito.
L’utilizzo dei truisms in questa sua nuova opera sfrutta però la tecnologia AR. La scelta di esporre Like beauty in flames in un spazio pubblico, ribadisce ancora una volontà l’importanza data dall’artista al tema dell’accessibilità (nonostante le ultime restrizioni) e della fruizione pubblica delle opere d’arte. L’opera infatti, si manifesta allo spettatore attraverso un’applicazione per cellulari creata per l’occasione e disponibile su Apple Store e Google Play.
Da oltre quarant’anni la Holzer studia il ruolo del linguaggio ed in particolare delle parole scritte nella società, innovando costantemente le strategie di esposizione del proprio lavoro. Relativamente ai testi dei truism questi sono appunti della stessa artista, citazioni e ricordi ed utilizzano caratteri tipografici scelti con cura per il loro aspetto diretto.
Il titolo dell’opera, Like beauty in flames, è tratto dalla poesia Beauty Dies della scrittrice polacca Anna Świrszczyńska.
Al Museo Guggenheim di Bilbao, una versione AR dei pannelli LED caratteristici di Holzer è allestita nell’atrio formando una colonna che si contorce e si avvolge a spirale sulla quale appaiono i truism in inglese, spagnolo, basco e francese.
Ciascuno dei tre piani del museo offre un’esperienza diversa, poiché l’interazione dei LED con l’architettura dell’edificio cambia a seconda della prospettiva dello spettatore. All’esterno, proiezioni AR sono proiettate sulla facciata del museo da cinque punti situati nelle vicinanze, un’evocazione virtuale dell’opera monumentale della Holzer, Pour Bilbao (2019), concepita in occasione della sua retrospettiva intitolata The Indescribable.
Già nel 1996 la Holzer proiettò truism in formato luminoso su paesaggi e iconiche architetture. I suoi lavori d’esordio erano costituiti da manifesti anonimi affissi per le strade di New York: si trattava di ben 250 affermazioni sintetizzate in un unico aforisma. L’artista ha sempre puntato sull’appropriazione di modalità e mezzi di comunicazione ufficiali per inserire messaggi suggestivi su schermi informativi, targhe di bronzo o panchine di pietra, oltre che su magliette, poster, preservativi e matite.
Il suo lavoro ha avuto a lungo un posto speciale nel campo dell’arte pubblica, grazie in particolare alle sue installazioni temporanee e proiezioni ipnotiche su larga scala, o anche grazie ai suoi pannelli digitali con testi su camion in viaggio.
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