Massimo Minini nella mostra di Giulio Paolini “Momenti della verità”, Galleria Massimo Minini, novembre 2022 - gennaio 2023 Ph. Renato Corsini
Massimo Minini, studia Legge a Milano fino al ’68, ma frequenta le gallerie d’arte più che le aule universitarie. Dopo aver lavorato a Flash Art per un paio d’anni, nel 1973 apre a Brescia una galleria, Banco, poi Galleria Minini. Nei suoi primi anni di attività la galleria ha seguito particolarmente i movimenti dell’arte Concettuale, dell’Arte Povera e Minimal, mentre, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, viene inserito il lavoro di alcuni giovani artisti italiani e stranieri, tra cui Ettore Spalletti, Jan Fabre, Didier Vermeiren, Bertrand Lavier, Anish Kapoor, Alberto Garutti, Icaro, Gerwald Rockenschaub. La galleria non trascura però un aspetto, per così dire, figurativo lavorando con artisti come Salvo, Luigi Ontani, Ger Van Elk, Jiri Georg Dokoupil, Ryan Mendoza. Dalla metà degli anni Novanta viene privilegiato un gruppo di giovani artisti italiani tra cui si distinguono Eva Marisaldi, Mario Airò, Stefano Arienti, Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft, Sabrina Torelli, Sabrina Mezzaqui, Francesco Simeti e Paolo Chiasera. Un’attenzione particolare poi, è stata dimostrata nei confronti del recupero di grandi artisti del recente passato quali Shusaku Arakawa, Antonio Calderara, Leon Golub, Titina Maselli, Luigi Ghirri, Betty e Francesca Woodman. Nel 2013 la galleria ha festeggiato quarant’anni di attività con una grande pubblicazione di 453 pagine intitolata Quarant’anni d’arte contemporanea. Massimo Minini 1973-2013, edita da a+mbookstore. Contemporaneamente la Triennale di Milano ha ospitato nelle sue sale una mostra retrospettiva dedicata al percorso del gallerista. Nel 2017 Massimo Minini è stato insignito del premio alla carriera FEAGA awards (Federation of European Art Galleries Association). Tra maggio 2014 e settembre 2018, è stato inoltre Presidente di Fondazione Brescia Musei.
Miglior mostra personale:
Marlene Dumas
Palazzo Grazzi, Venezia
Miglior mostra collettiva:
Art and Eros.
Mart Klossowsky, Carol Rama, Pierre Mollinier e Hans Bellmer
MART di Rovereto
Miglior artista emergente:
Runo Lagomarsino
Miglior artista affermato/a:
Duane Hanson
Miglior direttore/direttrice:
Vincenzo De Bellis
Miglior curatore/curatrice:
Cecilia Alemani
Miglior museo italiano:
GAMEC di Bergamo
Miglior museo straniero:
Art Institute Chicago
Miglior fondazione:
Herbert Foundation, Gand
Miglior galleria privata:
Jan Mott
Miglior spazio non convenzionale:
Palazzo Monti di Edoardo Monti
Miglior premio:
PAC Piano Arte Contemporanea
Miglior collezionista:
Nancy Olnick e Giorgio Spanu
Migliore casa d’aste:
Meeting Art
Miglior ufficio stampa per l’arte:
Adi Corbetta
Miglior progetto:
Pascale Marthine Tayou, La Plage, Castello di Brescia. Organizzato da Belle Arti
Miglior festival:
Video Sound Art Festival
Miglior divulgatore culturale (giornalista, autore ecc.):
Giordano Bruno Guerri
Migliore casa editrice:
Johan & Levi Editore
Miglior catalogo di mostra:
Il catalogo della mostra di Enzo Mari in Triennale, Milano
Miglior libro/saggio d’arte:
SCRITTI di Massimo Minini, Silvana Editoriale
Sovracopertina di Daniel Buren
Miglior film dedicato all’arte:
All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras, film su Nan Goldin
Miglior Museo d’impresa:
Il MAST di Bologna
Miglior allestimento:
Sub Rosa
Joanna Piotrowska & Formafantasma
Phillida Reid, London
Miglior designer emergente:
I Formafantasma
Migliore accademia d’arte:
Lo IUAV di Venezia
Una buona notizia:
Chi lo sa…non faccio il mago
Una pessima notizia:
Chi lo sa…non faccio la strega
Un augurio per l’anno nuovo al sistema dell’arte:
Mi auguro che vengano reintrodotte le ore di Storia dell’Arte cancellate dal Ministro Gelmini
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