La Galleria Perrotin apre una nuova sede a Los Angeles negli spazi di un teatro storico

di - 1 Marzo 2024

Il nuovo spazio espositivo della galleria blue chip Perrotin a Los Angeles si trova al 5036 di West Pico Boulevard, all’interno della storica sede anni ‘30 del Del Mar Theater. Diversi elementi chiave del teatro sono stati meticolosamente preservati, dal colore blu dell’edificio al botteghino con il cartellone luminoso sulla facciata, rendendo omaggio alla ricca storia architettonica della città.

«Los Angeles offre una scena culturale estremamente interessante e diversificata, con una rete unica di artisti, musei, collezionisti e amanti dell’arte», ha sottolineato Emmanuel Perrotin, il fondatore della galleria, che ha deciso di seguire le orme degli altri top player del settore, come David Zwirner, Lisson e Pace Gallery. «Sono felice di stabilirmi sulla West Coast con un team molto talentuoso ed esperto [la direttrice delle Gallerie, Alice Lung, e le direttrici senior Nadia Ng-Middleton e Jennifer King] per sviluppare più progetti dei nostri artisti ed espandere la nostra presenza negli Stati Uniti».

Perrotin a Los Angeles: la mostra inaugurale

La mostra inaugurale, presentata durante l’art week di Frieze, è dedicata all’artista giapponese Izumi Kato, per la prima volta a LA. Le opere di Kato, intimamente duali, mescolano figure senza tempo e forme primitive con suggestioni della cultura contemporanea e sembrano così riflettere il paesaggio urbano della città, dove eterne scogliere oceaniche confinano con autostrade in cemento, antichi pozzi di catrame con scintillanti grattacieli. Presentando un’ampia panoramica degli ultimi lavori dell’artista, tra dipinti, disegni e sculture realizzate con una serie di materiali come legno, pietra, plastica e tessuto, la mostra invita il pubblico a contemplare l’intersezione tra passato e presente, natura e tecnologia, offrendo inoltre la possibilità di creare le proprie versioni in miniatura delle sculture di Kato.

Veduta della mostra di Izumi Kato al Perrotin Los Angeles, 2024. Foto: Evan Bedford. ©2024 Izumi Kato. Per gentile concessione dell’artista e Perrotin

Mercato dell’arte e nuove geografie

Non solo la West Coast nei piani di Perrotin: questa apertura rappresenta, infatti, solo l’ultimo tassello della strategia di espansione globale del gallerista francese. Fondata nel 1990 da Emmanuel Perrotin, all’età di 21 anni, la galerie ha guadagnato rapidamente reputazione come una delle gallerie d’arte contemporanea più innovative e influenti al mondo. Fin dai suoi primi anni, ha rappresentato artisti di spicco come Maurizio Cattelan e Takashi Murakami, contribuendo a lanciare le loro carriere verso il successo internazionale. Ha rappresentato inoltre anche molti artisti francesi tra cui Sophie Calle, Tatiana Trouvé, Jean-Michel Othoniel, è stata una delle prime ad accedere ai mercati asiatici, e ha anche collaborato con musicisti come Massive Attack e Pharrell Williams, e molti altri. Negli scorsi anni ha inaugurato nuove sedi a Shanghai (2019), Tokyo (2017), Seoul (2016), oltre a quelle di Honk Kong (2012), New York e Parigi (dal 2005 all’interno di un palazzo del XVIII secolo), e ha terminato invece la sua attività sul mercato secondario a Dubai e Parigi (questi due spazi operano ora sotto il nome di Bastok Lessel).

Daniel Arsham’s Future Relic 08 (Radio) disponibile nel Perrotin Store e su eBay. COURTESY ©PERROTIN

Ai circa 8mila metri quadrati di spazio espositivo distribuiti tra Europa, Asia e Nordamerica, inoltre, si aggiunge l’inaugurazione di un negozio online: la galleria sta infatti anche abbracciando il mondo digitale attraverso una collaborazione innovativa con eBay e l’apertura di uno store sul sito. Questa mossa non solo amplifica la visibilità della galleria, ma rende anche l’arte contemporanea più accessibile a un pubblico più ampio (dei 97 articoli presenti nel sito, tra i meno costosi c’è, ad esempio, la seconda ristampa della fanzine Fuzz Gathering di Barry McGee, che costa circa 18€).

Con uno sguardo rivolto al futuro, la galleria si prepara a intraprendere nuove sfide e a consolidare ulteriormente la sua posizione di leadership nel mondo dell’arte contemporanea, puntando a «Potenziare le [proprie] attività in tutto il mondo e a conquistare nuove geografie», fisiche e virtuali.

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