La libertà è un concetto che rappresenta un attributo fondamentale dell’essere umano. Tuttavia, seppur “liberi”, a volte, ci sentiamo costretti a privarci di essa, in senso metaforico, per costrizioni sociali o perché, semplicemente, non abbiamo il coraggio di osare. Una persona che ha fatto della libertà creativa la base del suo lavoro è Lorenzo Mattotti, illustratore, fumettista, regista, sceneggiatore, artista… Ha sempre fatto ciò che desiderava, osando, andando contro i canoni limitativi imposti dalla società.
Dal 14 settembre al 2023 al 28 gennaio 2024 il Museo Santa Giulia di Brescia ospita la mostra di Lorenzo Mattotti. Storie, ritmi e movimenti a cura di Melania Gazzotti promossa dal Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei insieme ad Alleanza per la Cultura. L’esposizione si compone di più di 250 lavori – quadri, schizzi preparatori, appunti, manifesti, animazioni cinematografiche – divisi in 3 sezioni che rappresentano gli ambiti di creazione che hanno influenzato di più l’artista nel corso della sua vita: musica, danza e cinema. All’interno di questa rassegna, inoltre, sarà esposto un trittico inedito realizzato per il progetto bresciano.
Tutto nasce dalla libertà degli anni 70-80, dalla controcultura caratteristica di quel periodo che ha dato la possibilità agli artisti di osare, distruggendo i costrutti sociali prestabili, lavorando con libertà al di fuori di un sistema chiuso e a compartimenti stagni. In questo contesto si inserisce Lorenzo Mattotti che cresce nell’underground bolognese degli anni 70, partendo come fumettista. Ed è proprio nel disegno che troviamo l’essenza dell’arte di Mattotti poiché rappresenta il punto di partenza, un filtro per imparare e uno strumento per scoprire le cose.
Il suo lavoro risulta essere un insieme eterogeneo di storie, influenze ed emozioni personali prodotto da un sentimento disincantato di libertà assoluta per cui l’unico fine è la creazione di un immaginario personale che, in seguito, materializza nelle sue opere grazie a un colore vibrante e un marcato tratto espressivo.
La mostra si articola sulla base delle tre arti che hanno influenzato di più l’artista. La prima rappresenta la musica, con cui l’artista condivide una relazione intensa e vitale. All’interno di questa sezione troviamo due importanti nuclei di opere: le cupe e surreali illustrazioni del libro The Raven (2011), realizzato per Lou Reed ispirandosi ai testi di Edgar Allan Poe, e le dinamiche grandi tavole a china disegnate per la messa in scena dell’Hänsel und Gretel (2009) di Engelbert Humperdinck all’Opera di Parigi. In seguito, la mostra indaga il rapporto di Mattotti con la danza, intesa non come semplice movimento ma come espressione di felicità e gioia attraverso il corpo. Ispirandosi alla danza collettiva, l’artista elabora un trittico inedito, al limite tra l’astrazione e la figurazione, di oltre 4 metri di lunghezza.
L’ultima sezione è dedicata al cinema, in particolare al carattere bivalente dell’artista nei confronti di esso: regista e disegnatore. In mostra alcuni manifesti per opere cinematografiche e festival cinematografici, come quello per l’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia di quest’anno. Inoltre, a testimonianza della sua attività di regista sono trasmessi alcuni spezzoni del suo lungometraggio La famosa invasione degli orsi in Sicilia (2019) tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati.
Fumettista, illustratore,regista, sceneggiatore, artista… Nessuna di queste cose si addice a Mattotti, o meglio, tutte sono esatte ma incomplete. Lorenzo Mattotti è un autore di immagini.
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