Prosegue l’avventura di Spazio Taverna a Roma, progetto ideato da Ludovico Pratesi e Marco Bassan come “metodo” di sperimentazione e resistenza dell’arte contemporanea ai tempi della pandemia, nella suggestiva cornice del Palazzo che ospitò gli Incontri Internazionali D’Arte. La rassegna di quest’anno ha visto ospite, lo scorso 31 maggio, Alessandro Piangiamore con l’opera Lavalingua, concepita con la collaborazione del Dott. Giuseppe Salerno e della Dott.ssa Letizia Spampinato, vulcanologi presso l’Osservatorio Etneo del NGV, e dello chef Walter Musco, titolare della Pasticceria Bompiani di Roma e celebre per i suoi “dolci d’autore”.
L’esperienza ha coinvolto i presenti attraverso un’esplorazione inedita dei fenomeni vulcanici, argomento caro a Piangiamore, che si lega sia alla sua ricerca artistica che alle sue origini siciliane. I visitatori sono stati invitati a entrare singolarmente in sala e a scegliere tra due immagini evocative: un vulcano in eruzione o un corallo. Sulla base della preferenza dimostrata e con la guida di alcuni performer, si passava quindi agli assaggi “a tema”: chi preferiva immergersi negli abissi, poteva degustare uno shottino di acqua sulfurea; se invece si preferiva provare l’ebbrezza dell’esplosione vulcanica, ecco un finger food che scoppietta sulla lingua.
All’uscita, l’happening proseguiva nel racconto divertito e sorpreso delle sensazioni provate e nella consegna di una cartolina firmata dall’artista, con la ricetta del piatto assaporato. «Da un’eruzione, oltre che dall’aspetto visivo e uditivo, derivano aspetti che riguardano anche altri sensi, come l’olfatto e il gusto», spiega Piangiamore. «Su questa base mi sono confrontato con Walter Musco ed è nata questa idea di esperienza che avrebbe portato le persone ad assaggiare metaforicamente un’eruzione vulcanica».
Da non perdere i successivi appuntamenti dell’estate a Spazio Taverna: l’artista Giulia Cenci sarà presente il 14 giugno, mentre l’evento “Esperienza Pittura Taverna” è previsto per il 5 luglio.
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