Modigliani. Opere dal Musée de Grenoble – Fondazione Magnani Rocca

di - 17 Luglio 2021

Una vita breve ma intensa e artisticamente compiuta, quella di Amedeo Modigliani. Al punto da segnare la storia internazionale dell’arte in maniera indelebile, lasciando un’eredità immensa agli artisti che lo hanno succeduto, seppure, forse, non ancora del tutto compresa. O, comunque, non completamente definita. A cent’anni o poco più dalla scomparsa dell’artista, infatti, lo studio della sua opera non è ancora completato. E continua ad essere esplorato in diverse parti del mondo. A offrire l’opportunità di apprezzarne alcuni aspetti è la mostra “Modigliani. Opere dal Musée de Grenoble”, in corso di svolgimento nella splendida cornice della Fondazione Magnani-Rocca, alle porte di Parma, dove si possono ammirare sei opere del talento livornese. Consentendo di analizzare il rapporto fra disegno e pittura e di cogliere i principali riferimenti culturali nel suo lavoro di ritrattista. Come nel caso del dipinto Femme au col blanc, olio su tela del 1917, raffigurante Lunia Czechowska: la modella preferita, moglie dell’amico d’infanzia di Léopold Zborowski, mercante d’arte e mecenate di Modigliani, e nei cinque ritratti a matita di personaggi della capitale francese degli anni Dieci, dove il genio livornese fu al centro della scena artistica, al tempo all’avanguardia internazionale.

Amedeo Modigliani, Femme au col blanc, 1917, olio su tela

Inquieto, sempre in bilico tra genio e sregolatezza, un dandy moderno e un raffinato artefice del proprio tragico destino, perfetto stereotipo dell’artista maledetto, Modigliani, oltre che grande pittore, fu eccellente disegnatore, riuscendo, con un tratto volumetrico e allo stesso tempo bidimensionale, a catturare la sensibilità e la psicologia degli effigiati; coloro che gli fecero da modello ebbero a dire che farsi ritrarre da lui era come “farsi spogliare l’anima”. Il tratto più caratteristico e affascinante dell’opera di Modigliani risiede proprio nel suo talento introspettivo, che gli permetteva di portare a espressione le qualità più intime della persona, trasformando ogni singolo ritratto in una sorta di specchio interiore.
Di gran lunga più celebri di quelli maschili, sono però i ritratti femminili: tra i maggiori esempi della sua sensibilità artistica. I tratti delicati, i colli affusolati ed eleganti, sono divenuti identificativi dell’arte stessa del pittore e la Femme au col blanc ne è uno splendido esempio. Pur utilizzando un linguaggio prettamente moderno, Modigliani non dimentica mai la tradizione italiana; l’ideale femminile con il collo lungo era stato infatti vagheggiato e dipinto da altri grandi artisti del passato, uno fra tutti, il Parmigianino, con la sua Madonna dal collo lungo dipinta proprio a Parma fra il 1534 e il 1540.
Nella sua poetica pittorica il ritratto rappresenta l’unico veicolo d’espressione possibile del suo furore creativo e lo strumento vitale di esternazione dell’ansia, profondamente umana, d’intrecciare uno scambio relazionale con altri esseri. Partendo da una profonda fascinazione per l’essenzialità stilistica della tradizione trecentesca e quattrocentesca senese, per le qualità plastiche della scultura e per la stilizzazione del tratto grafico, Modigliani elabora una concezione assolutamente originale del ritratto, tenendo conto anche dell’insegnamento di Paul Cézanne e delle maschere africane. Per sottolineare queste influenze, importanti esempi della pittura senese e cézanniana vengono accostati in mostra ai lavori di Modigliani, come anche maschere tribali della Costa d’Avorio. I capolavori dell’arte francese del periodo in cui egli visse e operò, appartenenti alle raccolte della Fondazione Magnani-Rocca (oltre a Cézanne, anche Renoir, Monet, Matisse e Braque; ma anche l’italiano Severini, che in quegli anni viveva a Parigi), offrono al pubblico una visione ampia della scena artistica del tempo.

@https://www.twitter.com/AleCrisantemi

Nato nel 1980, è appassionato di arte, con particolare propensione per quella figurativa, collabora con Exibart dal 2008. Nonostante la formazione self-taught nel campo dell'arte, si è affermato nel tempo come esperto di pittura, partecipando alla giuria di numerosi concorsi e collaborando come corrispondente di arte e cultura per varie testate. Tra i vari incarichi per Exibart, cura oggi la rubrica Case ad Arte dedicata alle dimore degli artisti in Italia e all'estero.

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