Sabrina Mezzaqui, I quaderni di Hannah Arendt, 2021, Milano, Palazzo Borromeo, Ph. Lorenzo Palmieri
Dal 6 al 14 febbraio, in occasione di Art City Bologna 2025, presso l’Archivio di Storia delle Donne, si terrà I quaderni di Hannah Arendt, mostra di Sabrina Mezzaqui, promossa dal CDD – Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne. L’esposizione, a cura di Manuela Valentini, è frutto di una collaborazione con Galleria Continua e Galleria Massimo Minini, insieme alla Biblioteca Italiana delle Donne.
Disposti ordinatamente su tre grandi tavoli neri, 29 quaderni rilegati a mano, con copertine grigio-nere e dalle decorazioni d’ispirazione Bauhaus, racchiudono al loro interno la copiatura manuale dell’opera di Hannah Arendt, edita da Beat, Nel deserto del pensiero – Quaderni e diari, 1950-1973.
Il contenuto del manoscritto consiste in pensieri, suggestioni e progetti della filosofa tedesca, risalenti a uno dei periodi più prolifici della sua carriera, successivamente alla naturalizzazione americana. Inizialmente ricopiati a matita, con la collaborazione del Tavolo di Lavoro di Marzabotto, presieduto da Mezzaqui, sono stati poi ricalcati con inchiostro blu notte su fogli bianchi di carta leggera.
Il processo di copiatura ha permesso all’artista una lettura scrupolosa degli scritti di Arendt, la cui comprensione e interpretazione sono state arricchite dal gesto stesso che riporta la parola su una nuova pagina bianca, dalla lettura alla dettatura alla (ri)scrittura. Mezzaqui parla di «Meditazione sul processo di scrittura e di lettura» e di «Ripensare i pensieri, riflettere, alla ricerca della verità». Così, la trascrizione dell’opera diventa parte fondamentale dell’iter gnoseologico del testo, arricchendone l’esperienza della conoscenza e dello studio.
I quaderni di Hannah Arendt sono stati esposti in corso d’opera nel 2017 in Lettura per voci e silenzio, a cura di Elena Volpato, FLAT, Torino (sei quaderni); nel 2018 in ?War is over, a cura di Angela Tecce e Maurizio Tarantino, al MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna (12 quaderni); nel 2021 a Milano, Palazzo Borromeo, grazie all’ospitalità di Sergio Antonini e al supporto di Maria Grazia Longoni e LCA Studio Legale.
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