The Art of Dreams. Photo Credit: Alessandro Garofalo
C’è una scultura lilla che invade i giardini di Palais Galliera, il Museo della Moda di Parigi. Una struttura a strati, quasi una nuvola che fluttua, consistente, nell’aria della ville, fatta di pieni, vuoti, intrecci e sospensioni, con moduli che si ripetono, uguali, proiettati all’infinito. Si chiama Remember your dreams ed è l’installazione gonfiabile di Cyril Lancelin che dal 15 al 24 ottobre dà il via al progetto The Art of Dreams di Porsche: inseguite i vostri sogni – è questo il messaggio promosso dalla casa automobilistica sportiva. E riportateli alla mente, grandi e accecanti, se nel corso della vita si sono fatti piccoli e incolori.
10 x 12,4 x 7,6 metri, il sogno monumentale realizzato dall’artista e architetto francese è proprio impossibile da non notare. Non si può tralasciare, metterlo da parte, bisogna viverlo e scoprire come va a finire. Attraversarlo, letteralmente, perché l’opera di Lancelin accoglie i visitatori dentro una realtà che prima non c’era – tra l’altro cangiante, con quella texture che varia dal rosa al bianco al blu a seconda della luce – e crea un equilibrio surreale tra interno ed esterno, corridoi e sprazzi di cielo. «I suoi interventi onirici lo rendono l’artista perfetto per esplorare il tema dei sogni», spiega Robert Ader, Chief Marketing Officer di Porsche, «in un modo che è di certo sofisticato, ma accessibile anche a un pubblico più ampio».
Ed ecco che dentro i cunicoli rosa-lilla di Remember your dreams ogni passo viene calibrato, vissuto, caricato di un senso. L’ingresso nei blocchi tutti uguali diventa occasione per spiare Parigi da nuove prospettive e riscoprire senza fretta quel dialogo di contrasti che riattiva i sogni, la leggerezza di un tempo. Si sceglie una direzione (dritti verso la Tour Eiffel?) e si prosegue fino alla fine, quasi in un rito che porta a compimento antichi desideri. «La filosofia di Porsche riguarda la realizzazione di un sogno, non solo in termini di produzione di auto sportive, ma anche da un punto di vista sociale», prosegue il CMO Ader. «Il nostro intento è quello di ispirare le persone e offrire un sostegno concreto per aiutarle a coronare i propri sogni». Sotto il cielo di Parigi, gli obiettivi di Porsche e di Cyril Lancelin si uniscono: riattivare le energie della “comunità creativa”, inevitabilmente indebolite da mesi di paure e di routine.
Ma non è tutto, perché il lavoro in mostra fino a domenica segna l’inizio di una serie di installazioni in giro per il mondo, opere site-specific commissionate dalla maison tedesca ad artisti e designer internazionali per risvegliare con forza l’immaginazione più assopita. Non che il mondo dell’arte sia una novità in casa Porsche, che è sponsor principale della Stuttgart Ballet company, partner di lunga data della Gewandhaus Orchestra di Lipsia e della sala concerti Elbphilharmonie di Amburgo, dal luglio 2021. Leitmotiv delle sue iniziative: avvicinare il grande pubblico alla cultura, lontano da quella torre d’avorio di cui la cultura stessa è stata spesso tacciata. Ma anche sostenere gli artisti in un momento che ha messo a dura prova il settore, con la pandemia che ha intaccato il lato rosa, sognante della vita.
Parigi, prima tappa del viaggio nell’arte di Porsche. Prossimo pit stop sarà poi Milano, con una mostra pubblica che vedrà la luce nella primavera 2022. E una terza opera, alla fine dello stesso anno, troverà naturale collocazione fuori dai confini europei, in Asia, con una nuova commissione all’insegna della Art of Dreams. Nel frattempo, se potete, tenete allenata l’immaginazione con la scultura gonfiabile di Lancelin, all’esterno di Palais Galliera. C’è tempo fino al 24 ottobre per perdersi in una realtà che non si ricordava.
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