The Man Machine: l’installazione multimediale dei Kraftwerk a Roma

di - 6 Agosto 2025

In Via dei Mille 6, a Roma, tra gli stucchi Belle Époque di un appartamento trasformato in una galleria d’arte contemporanea, le stanze di Indipendenza, sotto la direzione di Marco Zevi, ospitano la mostra Kraftwerk – The Man Machine. Un progetto multimediale e site specific ideato da Ralf Hütter, co-fondatore del celebre gruppo musicale tedesco insieme a Florian Schneider, e con la curatela di Michael Bracewell. Tra suono e immagini in movimento, le opere in mostra danno corpo all’immaginario della musica elettronica firmata Kraftwerk.

I Kraftwerk a Indipendenza

L’uomo-macchina di Ralf Hütter è un prototipo, il disegno stilizzato di una figura che sintetizza la componente umana e quella tecnologica in poche linee essenziali. Die Mensch-Maschine, come s’intitola il settimo album in studio dei Kraftwerk del 1978, è la simbiosi tra uomo e tecnologia, in cui la seconda è un’estensione del primo. Un legame grazie al quale si accede a nuove forme di espressione e di interazione, si declina il linguaggio visivo in molteplici soluzioni. Nella mostra a Indipendenza ritroviamo i Kraftwerk robots, i pixel, l’operatore del mini-calcolatore e il lettering futuristico: un mix di estetica tecnologica e design d’avanguardia direttamente dagli anni Settanta.

KRAFTWERK, PIXEL ROBOTS. ©Kraftwerk/Ralf Hütter
Courtesy Kraftwerk and Sprüth Magers

Con Kraftwerk – The Man Machine Ralf Hütter ridisegna le forme della band e delle sue espressioni artistiche tra musica e arte visiva. Da un lato l’apparato visivo in cui i setup dei concerti, gli strumenti musicali e l’abbigliamento dei musicisti sono coordinati, dall’altro l’utilizzo di vocoder e sintetizzatori esprimono la relazione tra uomo e macchina. Così è andato definendosi il linguaggio artistico che oggi tutti associamo a un nome: Kraftwerk.

Kraftwerk: tra musica, arte e storia

Le abbiamo viste ai loro concerti, nelle copertine dei loro album, nei visuals: le immagini che ritroviamo a Indipendenza e che Ralf Hütter ha messo insieme per Kraftwerk – The Man Machine ci immergono totalmente nel mondo futuristico del gruppo musicale tedesco che ha segnato la storia della musica elettronica. Kraftwerk come progetto nacque sul finire degli anni Sessanta nella scena artistica di Düsseldorf, all’epoca in fermento e punto nevralgico per l’intera scena tedesca. Erano diversi gli artisti con approcci radicali e innovativi che in quegli anni in città contribuivano a definire i confini di un nuovo modo di esprimersi: Heinz Mack, Otto Piene e Günther Uecker con il loro Gruppo ZERO, Joseph Beuys, Gerhard Richter.

KRAFTWERK, MINI CALCULATORE, RALF HÜTTER. ©Kraftwerk/Ralf Hütter Courtesy Kraftwerk and Sprüth Magersmore
Installation view Kraftwerk - The Man Machine. Indipendenza, Roma.more
Installation view Kraftwerk - The Man Machine. Indipendenza, Roma.more
Installation view Kraftwerk - The Man Machine. Indipendenza, Roma.more
KRAFTWERK, ROBOT. ©Kraftwerk/Ralf Hütter Courtesy Kraftwerk and Sprüth Magersmore

All’inizio degli anni Settanta i Kraftwerk fondarono lo studio Kling Klang: un laboratorio di sperimentazione dove si chiudevano per ore al giorno suonando, come dei “lavoratori musicali”, registrando la loro musica con i magnetofoni e creando i loro album più iconici. In un susseguirsi di ritmi ipnotici, ripetuti e meccanici, i Kraftwerk hanno condensato la loro idea di musica romanticizzando il rapporto uomo-macchina in una chiave di lettura unica che ha definito uno stile inconfondibile.

Autobahn nel 1974, The Man-Machine con il celebre brano The Robots nel 1978, Computer World del 1981: album dopo album, i Kraftwerk hanno riscosso un successo internazionale mentre il loro progetto si trasformava in un’opera d’arte totale, guardando alla Gesamtkunstwerk di cui Richard Wagner scriveva nel suo L’arte e la rivoluzione (1849).

Ralf Hütter con Kraftwerk – The Man Machine a Indipendenza ci restituisce l’idea di quest’opera audio-visiva multimediale che dal secolo scorso si proiettava già nel futuro.

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30