Tra le stelle di Omar Galliani. Un viaggio nel tempo sospeso del “disegno infinitissimo”

di - 22 Luglio 2023

Dal 13 luglio Palazzo Reale di Milano presenta al pubblico la maestosa mostra monografica di Omar Galliani, artista di spicco nel panorama nazionale e internazionale. Si tratta di “Diacronica. Il tempo sospeso”, esposizione che svela il viscerale legame di Galliani con il disegno come mezzo per indagare il concetto di tempo e le varie sfumature dell’essere.
Omar Galliani nasce a Montecchio Emilia (RE) nel 1954. Studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si laurea e nel 1979 viene invitato alla prima Triennale Internazionale del Disegno di Norimberga. Colpisce, guardando al suo percorso artistico, il legame viscerale verso la pratica del disegno che l’artista non ha mai abbandonato. L’esposizione curata da Flavio Caroli e Vera Agosti è promossa da Comune di Milano-Cultura e prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Archivio Omar Galliani. Il percorso espositivo si snoda nelle storiche stanze del Palazzo che, con un dialogo tra architettura moderna e arte contemporanea, sono in grado di valorizzare al meglio le opere del grande Maestro del disegno che appaiono come delle vere e proprie icone maestose che svettano nella penombra. Si tratta di un viaggio tra oltre 100 opere dalla fine degli anni Settanta ad oggi: grandi lavori presentati alle Biennali di Venezia, Parigi, San Paulo, Praga, Tokyo, Pechino, opere provenienti da collezioni museali, opere inedite e altre realizzate appositamente per l’esposizione meneghina. Oltre ai grandi disegni, è presente anche un ciclo di opere pittoriche risalente agli anni Ottanta che l’artista ha realizzato ciclicamente durante ogni inverno. L’arte di Galliani ha viaggiato il mondo, e la poetica lentezza del disegno è ormai cifra stilistica ben consolidata.
In un mondo ormai troppo veloce, le opere di Galliani appaiono come monito della bellezza dello scorrere del tempo. È lo stesso titolo della mostra che suggerisce chiaramente il messaggio che l’artista vuole lanciare: si tratta del tempo sospeso dell’arte, dove il dedicarsi anima e corpo alla realizzazione di un’opera tangibile fisicamente diventa una ritualità quasi sacra e oramai dimenticata. Galliani parla infatti di “disegno infinitissimo”, riferendosi ad una continuità assoluta della pratica artistica che vive in una dimensione temporale dilatata.
È Fabio Cairoli che divide il percorso in sale con tematiche differenti, tra i quali Universo simbolico, Universo mitico, Universo psicologico, Universo erotico, Universo scientifico e Universo paesistico: lo spettatore si trova immerso in un mondo lirico, colto, ricco di simbolismi e di pura e misteriosa bellezza, dove la forma dell’immagine disegnata in grafite svetta su grandi pannelli in legno di pioppo, inserendosi in una tradizione della Storia dell’Arte legata al Rinascimento dei grandi Maestri, quale lo stesso Leonardo da Vinci.
L’icona dell’esposizione è l’opera De rerum natura (2020), trasposizione in immagine del poema di Tito Lucrezio Caro rappresentante un volto di giovane donna con un colibrì, simbolo di congiunzione tra mondo fisico e spirituale. Tra le principali opere in mostra è presente anche Omar Roma Amor del 2012 – una testa femminile siamese, una spina dorsale bifida, un Colosseo speculare – l’opera Mantra risalente agli anni Novanta in cui l’artista gioca sul contrasto fra il nero della grafite e la sacralità della foglia incisa e il recente trittico intitolato Riflessi, dedicato allo studio della luce. Tanti sono i temi affrontati in Diacronica. Il tempo sospeso, in particolare i grandi quesiti dell’esistenza umana: natura, eros, tempo, radici, cosmo e anatomia sono tematiche in continuo dialogo tra di loro. Con questa esposizione, Omar Galliani ripercorre i suoi studi tra impressioni e dialoghi tra occidente/oriente e tra passato-presente-futuro.
La mostra, gratuita, sarà visitabile fino al 24 settembre 2023 ed è accompagnata da un catalogo Corsiero Editore a cura di Vera Agosti, con testi inediti di Flavio Caroli, Vera Agosti, Italo Tommasoni e Alessandra Tiddia, contributi critici di Eleonora Frattarolo e Giovanni Gazzaneo, poesie di Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Seamus Heaney, Guido Oldani, Gian Ruggero Manzoni, Alda Merini, Roberto Mussapi, Alban Nikolai, Davide Rondoni, Massimo Silvotti e note personali dello stesso artista.

Omar Galliani riesce perciò ad unificare grandi temi in opere atemporali, dove la purezza naturale del legno di pioppo e la fragilità della grafite creano giochi di luce e di ombre in grado di restituirci paesaggi intimi e misteriosamente sospesi nel tempo.

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