Categorie: Arte moderna

L’altare del Gagini torna a Palermo e Santa Maria dello Spasimo riacquista il suo volto

di - 17 Luglio 2020

Dopo 34 anni di lunghe controversie è stato finalmente rimontato l’altare costruito da Antonello Gagini, che ora tornerà a fare da cornice allo Spasimo di Maria Vergine, opera di Raffaello. In concomitanza con le celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario dell’Urbinate, grazie agli interventi di Maria Antonietta Spadaro e Vittorio Sgarbi, è finalmente possibile ammirare nella chiesa di Palermo la cornice marmorea che ospita la riproduzione su tavola del celebre dipinto raffaellesco. L’intervento di Factum Art ha restituito al patrimonio artistico nazionale un’opera persa nel 1661, anno in cui il quadro, per concessione di Filippo IV, si spostò a Madrid dove ancora si trova.

La Chieda di Santa Maria dello Spasimo non è estranea a vicende tormentate. Di fatto, dopo esser stata commissionata dal giureconsulto palermitano Jacopo de Basilicò nel 1506, i lavori presero da subito una brutta piega e presto vennero abbandonati per mancanza di fondi. A rendere più difficile la sua realizzazione ci furono le rappresaglie corsare turche che intaccavano continuamente la città.

L’imponente edificio sorse nel 1518 e fu abbandonato dalla Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto nel 1573. Da qui in poi la struttura assunse diverse funzioni: fu dapprima un magazzino del Senato, poi un teatro, un lazzaretto e un ospizio. Trovò pace solamente a fine ‘800 quando fu definitivamente abbandonato.

L’opera di Raffaello, il famoso Spasimo di Sicilia, era stato posizionato per volontà del patrocinante nell’altare maggiore, andando a conferire un valore inestimabile a quel luogo un tempo sacro. Ad accentuare il prestigio del quadro vi era un altare marmoreo scolpito da Antonello Gagini, il maestro elogiato da Vasari nelle sue Cronache.

Quando gli Olivetani se ne andarono, portarono via sia l’altare che il quadro. L’opera di Raffaello fu sostituita dall’Apoteosi di San Luigi, di Ignazio Marabitti, mentre l’altare fu perso e, quindi, ritrovato a pezzi dalla stessa Spadaro, a Villa San Cataldo. Da quel giorno del 1986, la storica dell’arte ha impiegato ogni risorsa per restituire la fattezza originaria dell’altare e collocarlo dove sempre avrebbe dovuto risplendere. Il progetto, grazie anche all’aiuto dell’architetto palermitano Paolo Porretto, è finalmente riuscito e, insieme alla riproduzione dello Spasimo di Sicilia, sarà collocato a breve nella Cappella Basilicò della chiesa palermitana.

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30