Categorie: Arti performative

Il suono della Cosa: la performance doppia di Francesco Cavaliere per Hypermaremma

di - 28 Giugno 2022

Dopo l’installazione luminosa di Maurizio Nannucci per la facciata costiera della Rocca Aldobrandesca di Talamone, il lungo viaggio estivo di Hypermaremma tra le storie e le suggestioni del territorio toscano continua con “The City of Thing”, performance in due atti di Francesco Cavaliere. Per la quarta edizione del festival dedicato al dialogo tra arte, storia e paesaggio, promosso dall’omonima associazione culturale no profit fondata nel 2019 da Carlo Pratis, Giorgio Galotti e Matteo d’Aloja, Cavaliere ha coinvolto e messo in relazione due luoghi: l’Antica Città di Cosa, sede dell’Atto I, e lo Spacco della Regina, sulla spiaggia della Tagliata di Ansedonia, dove ha trovato compimento l’Atto II.

Il titolo del progetto fa riferimento a un termine dall’amplissima semantica, superficiale perché gioca nell’immediatezza delle cose – thing, appunto – ma tutt’altro che frettolosa, anzi, ricchissima di implicazioni. Nello specifico, Cavaliere prende in esame due capisaldi: La Cosa cinematografica, cioè l’iconico film horror-fantascientifico diretto nel 1982 da John Carpenter e incentrato su una misteriosa entità aliena, e La Cosa indefinibile del free jazz, il genere impossibile da nominare ma solo da seguire o da ascoltare. Questa lettura ambivalente, dal doppio appiglio linguistico, ha dato la possibilità all’artista di osservare il sito archeologico della Città di Cosa con occhi diversi, consentendogli di creare una sua storia della Città. I resti della colonia romana, la sua cartografia, le diramazioni che si estendono dal cardo e decumano, sono narrati da Cavaliere, autentico “scriba parlante” – come lui stesso si definisce – e abile creatore di mondi e dimensioni inattese, grazie all’uso eclettico della voce e del suono.

«Nelle storie di Francesco le parole mutano e si contorcono, non rappresentano più nient’altro che il loro nuovo suono», scrive Simone Trabucchi, autore del testo critico. «Come in ogni buona invocazione non è l’abradacadabra a dettare il funzionamento ma l’intenzione con cui l’abracadabra stesso viene enunciato. Le parole snodate quindi rimbombano e rotolano, strisciano sulla punta della lingua, si infilano nell’orecchio, rimbalzano tra la corteccia. Non vanno mai al di sotto del collo. Nella testa devono rimanere. È una visione. È un’acrobazia dell’inconscio prima e del linguaggio in seconda istanza».

Azionando una scultura-amplificatore in ottone, l’artista ha condotto i visitatori alla scoperta del suo racconto onirico, attivato il 25 giugno, in un due momenti distinti e complementari. La scultura, impiegata come corpo sonoro durante la performance, altera lo spazio trasformandolo in un luogo della narrazione e dell’esplorazione. Intitolato “Otto doppio cono maschera”, si tratta di un autentico avatar d’ottone dalle doppie cavità d’espansione vocali: una direzionata verso il cielo, una verso il paesaggio circostante. La scultura rimarrà visibile per il resto dell’estate come un resto archeologico, un’entità fossile organica all’interno dello spazio dell’antico insediamento romano.

The City of Thing x Hypermaremma: la fotogallery

Biografia di Francesco Cavaliere

Francesco Cavaliere è un artista visivo, scrittore e musicista, nato a Piombino nel 1980 e cresciuto a Volterra. Attualmente vive e lavora tra Berlino e Torino. Il suo lavoro si sviluppa in un’attività polimorfa che integra scrittura, suono, voce, disegno, scultura, che mirano nell’insieme a stimolare l’immaginazione, intraprendendo lunghi viaggi attraversati da presenze effimere. Scrive racconti sonori e composizioni musicali spesso integrati con elementi installativi e scenografici.

Il suo lavoro è stato presentato in musei, centri d’arte e festival internazionali tra cui: KORA Contemporary Art Centre, Castrignano de’ Greci; Museo Civico di Storia Naturale, Milano; Ti con zero, Xing/Palazzo delle Esposizioni, Roma; Una Cosa Mostruosa, Sacro Bosco di Bomarzo; Triennale Teatro, FOG, Milano; LUFF Festival, Lausanne; Ambient Festival, Cologne; Live Arts Week, Xing, Bologna; GLUCK 50, Milano; Terraforma, Villa Arconati, Milano; RIBOCA1 Riga International Biennial, Riga; Issue Project Room, New York; Cafè Oto, Londra; INFRA FESTIVAL, Tokyo; BOZAR, Bruxelles; 3HD Fest, HAU Habbel am Ufer, Berlino; Empty Gallery, Honk Kong; 7a Berlin Biennale; Les Urbaines Festival Lausanne; Museum of Contemporary Art, Tokyo; Museo di Arte Contemporanea, Roskilde; Grimmuseum, Berlino; CTM festival, Berlino; Museo di Arte Contemporanea di Varsavia; QO2, Bruxelles; Kraak, Ghent; Art Brussels.

Le mostre personali in ambito visivo comprendono: Dite Sbadiglio di Evaporite, Colli Independent Gallery (2022); La Lince d’Ombra e Pietra Sponga (2021); Una Boccata d’Arte; Fondazione Elpis; Galleria Continua; Vallo di Nera; Anubis vs Baboon (2019) Gluck 50, Milano; Soffio Che Scotta (2015), Xing/Marsèlleria, Milano; Lancio Meta Meteo (2014) Grimmuseum, Berlino; Volta di Lame di Lune (2012), Kinderhook and Caracas, Berlino.

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