Categorie: Attualità

Anatole Shagalov dovrà risarcire Sotheby’s per l’Haring non pagato

di - 23 Luglio 2020

Il commerciante d’arte Anatole Shagalov è stato citato in giudizio da Sotheby’s per risarcire una somma pari a 2,13 milioni di dollari. La diatriba giudiziaria si era accesa nel 2018, per il mancato pagamento di Untitled (1982), opera di Keith Haring messa all’asta nel maggio 2017. Anatole Shagalov, leader della Nature Morte Gallery di New York, si era accaparrato il quadro di Hairing per ben 6,5 milioni di dollari, comprensivi di commissioni, ma il denaro sembra non essere mai arrivato nelle casse della casa d’aste. Sotheby’s ha tentato più volte, inutilmente, di recuperare la cifra dovuta finché non ha rivenduto il dipinto al garante nell’ottobre dello stesso anno per 4,4 milioni di dollari. L’appello al tribunale è giunto per recuperare la differenza.

La difesa del collezionista si basa sul fatto che la casa avrebbe in un primo momento accettato un pagamento rateale per poi tornare sui suoi passi e chiedere la somma tutta in una volta. Secondo il legale di Sotheby’s, la dichiarazione rilasciata da Anatole Shagalov è totalmente fuorviante: «Sotheby’s offre occasionalmente piani di pagamento rateali, ma lo fa per iscritto e richiede il pagamento delle rate. In questo caso, non è stato scritto nulla e non è stato effettuato alcun pagamento».

Shagalov ha comunque continuato a proteggere la sua posizione affermando di aver comunicato a Sotheby’s l’arrivo imminente di un papabile acquirente ed essere così in grado di pagare la somma. La casa d’aste, continua il collezionista, non ha dato adito a questa notizia, liquidandolo in fretta a un prezzo troppo basso.

Alla fine, il tribunale ha riconosciuto la colpa a Shagalov che ora si trova a dover pagare i danni arrecati per un totale di più di 2 milioni di dollari. Nonostante il suo avvocato abbia già annunciato un ricorso per l’ingiusta sentenza, c’è da considerare che questo non è il primo caso che vede coinvolto Shagalov per il mancato pagamento di opere: Phillips aveva già presentato una causa per due opere di Morris Louis e Christoper Wool, acquistate nel 2015 per quasi 6 milioni di dollari.

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