Foto da Emergenza Cultura
Decine di tavoli imbanditi a festa, precisamente un matrimonio, con tanto di candele e bouquet floreali. Non possono mancare faretti, casse per la musica e una macchina del fumo, per creare la giusta atmosfera. Peccato che gli spazi siano quelli dell’Archivio di Stato di Napoli, situato nell’antico monastero benedettino dei Santi Severino e Sossio, dove sono conservati preziosi documenti risalenti fino al Regno dei Borbone. Almeno non c’erano le pizze in cartone consegnate al volo sulle vespe, come successo a giugno scorso durante la festa privata tenuta dall’Estetista Cinica, al secolo Cristina Fogazzi, nella Biblioteca Nazionale Braidense.
Il matrimonio, al quale erano invitate circa 300 persone, si è svolto il 7 dicembre e ha interessato in particolare la zona della Sala Catasti e della Sala Filangieri, rispettivamente già Capitolo dei monaci e Refettorio. Proprio al cospetto dei grandi cicli di affreschi – tra cui uno rappresentante l’episodio biblico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, che deve essere sembrato particolarmente adatto per l’occasione – opera dell’artista di origini greche Belisario Corenzio, attivo e molto apprezzato tra la fine del ‘500 e la prima metà del ‘600.
A diffondere le immagini online, la pagina Emergenza Cultura. «A Napoli, in Archivio di Stato, il patrimonio è valorizzato celebrando matrimoni (e non solo) nelle sale storiche», si legge nel post, diventato immediatamente virale. «Un tipico esempio di come spesso vita moderna e storia non riescano a coesistere con quest’ultima che, anzi, viene usurpata dalla prima», ha rincarato la dose Francesco Emilio Borrelli, deputato per l’Alleanza Verdi-Sinistra. «Ora esigiamo di sapere dalla direzione non solo se l’evento in questione abbia ottenuto tutti i permessi e i pareri favorevoli affinché potesse svolgersi in questa modalità ma anche se non si ritenga necessario interrompere qualsiasi forma di evento mondano all’interno dell’Archivio che comporti la mancanza di sicurezza per gli affreschi e i beni monumentali presenti».
«Gli spazi, in particolare il chiostro del Platano, sono risultati insufficienti all’accoglimento di tutti gli invitati che si sono accalcati nei due bracci del chiostro, mettendo a repentaglio il ciclo pittorico Cinquecentesco ivi presente», si legge in una nota diffusa da Cgil-Fp, Cisl-Fp, Confsal Unsa e Uilpa, specificando che la diffusione del fumo, attraverso l’apposita macchina, «Ha fatto sì che i rilevatori antifumo scattassero continuamente comportando un continuo intervento dei colleghi in conto terzi».
In riferimento alla vicenda, il Direttore Generale Archivi del Ministero della Cultura, Antonio Tarasco, ha comunicato di aver inviato una lettera alla direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli, Candida Carrino, con la richiesta di urgenti chiarimenti. «La Direzione Generale Archivi, in una nota del 5 dicembre, aveva già richiesto chiarimenti in ordine alla concessione di spazi per lo svolgimento di due eventi – TRAME – Il rosso corre sul filo ed Epatologia: fegato, crocevia della prevenzione – anche questi tenutisi presso l’Archivio di Stato di Napoli» che, peraltro, ha ospitato eventi di spessore culturale, come la fiera dedicata al design internazionale EDIT. «Se emergeranno responsabilità da parte dell’Archivio di Stato di Napoli, saranno adottati i conseguenti provvedimenti», conclude Tarasco.
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