Non c’è che dire, i numeri delle riaperture dei musei sono significativi: 18.146 ingressi alle Gallerie degli Uffizi, in 14 giorni effettivi di accessibilità del museo, con 2.029 presenze venerdì scorso. Più di mille le persone che hanno fatto visita alle Gallerie dell’Accademia di Venezia nei primi cinque giorni di apertura. Insomma, tutto come prima? Non proprio e non solo perché, ovviamente, gli ingressi sono comunque inferiori rispetto alle medie alle quali eravamo abituati prima della pandemia. Ma anche perché situazioni di affollamento e di calca, le cui immagini una volta venivano esposte come un trofeo di guerra sui social network e sui giornali, adesso suscitano polemica. È successo ai Musei Vaticani, che evidentemente meno attenti della loro controparte statale, hanno passato il limite degli assembramenti.
I fatti si riferiscono a un giorno preciso, il 13 febbraio, ma il fine settimana di San Valentino non ha portato bene ai Musei Vaticani, accusati pubblicamente di non aver saputo gestire l’eccessivo afflusso di persone. O peggio, di non averlo voluto gestire, scaglionando gli ingressi e contingentando le presenze, per far registrare il tutto esaurito al botteghino. E dire che uno dei lati positivi di questa situazione era proprio la ritrovata tranquillità nei percorsi di visita museale, anche per i Musei Vaticani, la cui lunghe e scomode file agli ingressi sembravano solo un fastidioso ricordo, grazie anche a un implementato sistema di prenotazioni online.
Bisogna rilevare, inoltre, che si trattava di un sabato, giorno in cui tutti i musei e i siti culturali pubblici sono chiusi, una scelta che del resto non ha convinto gli addetti ai lavori e i direttori dei musei e che, si spera, possa essere rivista. Insomma, la trappola dell’imbuto era dietro l’angolo ma prevedibile.
A denunciare l’eccessivo affollamento delle splendide sale, con una lettera inviata alla direzione dei Musei Vaticani, è stato Vincenzo Spina. «Ho guidato un piccolo gruppo all’interno dei Musei Vaticani. Quello che ho visto mi ha fatto profondamente vergognare. Un carnaio umano, in totale contrapposizione con le più basilari normative mondiali (non italiane o europee, ma universali) in materia di contrapposizione al Covid-19», ha scritto Spina, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, con tanto di immagini tanto inequivocabili tanto insolite, di questi tempi. «Quello a cui ho assistito nel pomeriggio di oggi è un suk inaccettabile durante una pandemia globale», continua Spina. «Un suk dettato dal desiderio di vendere ogni biglietto disponibile, fino all’ultimo codice a barre, senza un contingentamento adeguato, senza un “piano di battaglia” razionale, senza alcun altro principio che non fosse quello della raccolta del vile profitto».
Lo stesso tenore si registra nei commenti degli utenti di Tripadvisor: «Sabato 13 febbraio 2021 abbiamo vissuto l’inferno. Centinaia di persone imbottigliate nelle stanzette accalcate senza possibilità di andare avanti o tornare indietro», scrive Fabrizio G.
Questa volta, solo una stella per i Musei Vaticani.
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