“A me sinceramente questo Padiglione Italia non è piaciuto. A me piace il figurativo, spero che il prossimo Padiglione possa essere così”.
Sono le parole del Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, intervenuto alla conferenza stampa del Padiglione Italia, alla presenza del curatore Luca Cerizza, dell’artista Massimo Bartolini, del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dei tanti addetti ai lavori che hanno lavorato alla realizzazione del padiglione Due qui/To Hear. Il sindaco di Venezia, dopo la consueta visita a porte chiuse dedicata ai vertici istituzionali, ha ammesso di aver toccato l’acqua contenuta all’interno della vasca e di non aver compreso gli intenti del Padiglione.
Il suo giudizio è stato diretto e espresso attraverso una sentenza inequivocabile, incurante di alcuna mediazione. Dopo un primo momento di sgomento, non si sono fatti attendere le reazioni del pubblico, che ha risposto unito con sonori fischi, soprattutto per le desolanti motivazioni addotte.
Una situazione di inedita per la presentazione di un Padiglione Italia, che si aggrava considerando il fatto che il sindaco di Venezia si è tenuto per anni la delega alla Cultura di Venezia e non incaricando un assessore dedicato.
“Il dissenso è importante”, ha ribattuto il neo presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco chiamato a prendere la parola subito dopo, citando “i baffi alla Gioconda” e “Rissa in galleria” di boccioniana memoria prima di lanciarsi in un elogio al lavoro svolto dalla coppia Cerizza – Bartolini e tentare un recupero di stampo diplomatico e intellettuale. Un tentativo apprezzabile ma che, purtroppo, non è stato sufficiente.
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