Dirk Obbink e il furto dei frammenti dei papiri della collezione di Ossirinco

di - 2 Maggio 2020

Il noto professore Dirk Obbink è stato arrestato per il furto di artefatti della collezione dei papiri di Ossirinco, depositati dalla EES – Egypt Exploration Society a Oxford. I reperti  erano stati rinvenuti in Egitto, a Ossirinco, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, e si trovavano nella biblioteca Sackler all’interno del campus della prestigiosa Università, almeno fino all’inizio del 2010.

Sembrerebbe infatti che, tra il 2010 e il 2013, il professore abbia deciso di mettersi in contatto con alcune personalità a capo della Green Collection, una delle più grandi collezioni private di artefatti e testi biblici che ora si trova esposta al Museo della Bibbia a Washington DC, aperto nel 2018 e costato 500 milioni di dollari. Le prove presentate a sostegno dell’arresto attestano infatti la vendita, nel 2013, di alcuni pezzi della collezione tra il professore e la Hobby Lobby, una società della famiglia Green che, dopo la vendita, sembra abbia trasferito l’acquisto al museo.

Lo scandalo e l’arresto

Nel giugno 2019, la EES ha scoperto che, nel corso degli ultimi 10 anni, sono stati   trafugati dalla collezione circa 120 pezzi. La Egypt Exploration Society ha quindi deciso di contattare vari enti per capire se i reperti entrati in loro possesso fossero alcuni di quelli smarriti. Tra questi vi è il Museo della Bibbia che, dopo aver appreso dell’acquisto illegale, ha deciso di restituire alla società i reperti.

Quindi, la EES ha interdetto a Dirk Obbink l’accesso alla sua collezione a partire da giugno e ha comunicato all’università quanto accaduto. Da ottobre, inoltre, Oxford ha esonerato il professore dalle proprie mansioni, sebbene sul sito del campus compaia ancora il suo nominativo nell’elenco docenti.

A novembre la polizia ha quindi emesso un mandato contro il professore che è stato poi arrestato a marzo 2020. In merito al furto dei pezzi della collezione di Ossirinco, Dirk Obbink non ha potuto rilasciare dichiarazioni recenti. Nel suo unico commento pubblico, in ogni caso, professa la sua innocenza e dichiara che le prove presentate contro di lui sono false e si tratterebbe solo di un modo per screditare la sua reputazione e la sua carriera.

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