Louis-Antoine Prat
Louis-Antoine Prat, presidente degli Amici del Louvre, storico ente filantropico che, dal 1897, sostiene l’attività del museo di Parigi, ha annunciato che non si ricandiderà. Storico dell’arte e collezionista, nato nel 1944, Prat, che ricopriva l’incarico dal 2016, è stato costretto a rinunciare all’incarico a seguito di una crescente polemica sorta a causa delle sue presunte posizioni antisemite, espresse nella sua ultima raccolta di racconti, Bien trop très du feu, pubblicata a settembre 2023 dall’editore El Viso.
Il racconto incriminato si intitola Les allées du Salon e si svolge al Salon du Dessin, importante fiera dedicata al disegno che, nel 2024, si svolgerà al Palais Brongniart, a pochi passi dal Louvre. Nella storia compare un gallerista di nome Nicky Schwarz, un «Personaggio grasso e paffuto, un po’ ripugnante nell’aspetto, mal lavato», definito anche «Viscido» e «Subdolo» e «Motivato dall’avidità». Secondo alcuni commentatori, in questo personaggio si potrebbe identificare Nicolas Schwed, tra i principali specialisti e mercanti di disegni di Old Masters.
Per il collezionista e mecenate Pierre Morin, il linguaggio utilizzato nel racconto di Prat sarebbe «Preso in prestito dall’antica tradizione antisemita» della letteratura francese. «Questo vocabolario fa sicuramente parte del linguaggio che definisce l’odio verso gli ebrei fin dal XIX secolo», ha affermato il direttore del Museo di storia ebraica di Parigi, Paul Salmona, sottolineando che «La scelta di un nome ebreo tedesco come Schwartz per rappresentare tale un personaggio vile ha certamente sfumature antisemite». Lo stesso Nicolas Schwed si è subito riconosciuto in questa caricatura e, anche se non ha partecipato al Salon, ha notato che la descrizione trasmetteva i peggiori cliché antisemiti, nonostante la parola “ebreo” non compaia in nessuna parte del testo.
Le reazioni sono state immediate. Il Salon du Dessin ha inserito Prat tra le “persone non grate” per la sua prossima edizione, che si terrà al Palais de la Bourse a marzo. «Il Salon du Dessin è riconosciuto e apprezzato per la sua atmosfera calda e amichevole, fatta di rispetto reciproco e di standard professionali impeccabili. Siamo quindi giustamente offesi dalla descrizione detestabile di alcuni personaggi di questa storia che si svolge tra le navate del nostro Salon», ha dichiarato il presidente della fiera, Louis de Bayser. Una esclusione significativa, visto che la prestigiosa collezione Prat è composta principalmente da disegni francesi datata dal 1600 al 1900 ed è stata la prima raccolta privata a essere esposta al Louvre con il proprietario ancora vivente.
Nella sua lettera agli Amici del Louvre, Prat ha affermato di essere stato vittima di «Un attacco disgustoso», definendo l’accusa di antisemitismo «Una assoluta menzogna». A prendere le parti di Prat anche il grande ex direttore del Louvre, Pierre Rosenberg, che supervisionò la mostra della sua collezione al museo nel 1995: «Posso testimoniare che non è un antisemita». Anche l’editore di Prat, Nicolas Neumann, ha affermato di «Non riconoscere una briciola di antisemitismo nel suo testo».
La controversia è arrivata fino all’attuale direttrice del Louvre, Laurence des Cars, alla quale è stato richiesto di costringere Prat alle dimissioni, ma che ha preferito non commentare e non intervenire, anche in considerazione del fatto che gli Amici del Louvre sono un ente indipendente dal museo.
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