Categorie: Attualità

Luci spente sulla Tour Eiffel: così Parigi risparmia sulla bolletta

di - 14 Settembre 2022

È più romantica con le luci accese o spente? La Tour Eiffel non sarà proprio bellissima però piace molto e, un po’ come la Torre di Pisa, ha fatto da sfondo eccellente per milioni di fotografie, in particolare quelle di coppia. D’altronde Parigi è una delle città d’amore per eccellenza ma nemmeno il sentimento può sfuggire alla dura legge della bolletta, che di questi tempi, si sa, è piuttosto pesante. E così la decisione epocale, nel senso che è segno dell’epoca che stiamo vivendo: il Comune di Parigi ha deciso di spegnere l’iconica illuminazione della Torre Eiffel un’ora e 15 minuti prima ogni notte. Il tentativo è quello di risparmiare energia in vista della stagione invernale ma anche, aggiungiamo noi, dare un esempio significativo. Insomma, se anche la Tour Eiffel sta attenta agli sprechi delle sue luci, qualcosa possiamo farlo anche nelle nostre case.

Ma il programma del risparmio coinvolgerà anche altre attività. Previsto anche l’abbassamento della temperatura dell’acqua nelle piscine comunali e il posticipo dell’azionamento degli impianti di riscaldamento negli edifici pubblici. Secondo quanto auspicato dal Presidente Emmanuel Macron, queste misure permetteranno di ridurre il consumo di energia del 10% in tutti i settori e anche nelle famiglie.

Punto di riferimento visivo imprescindibile nello skyline parigino, nel bene e nel male, la Tour Eiffel, situata nel quartiere di Champs de Mar, offre agli spettatori uno spettacolo di luci abbaglianti fino all’una di notte, quando più di 20mila lampadine si accendono e si spengono. Ma a partire dal 23 settembre 2022, le luci della struttura in ferro battuto si spegneranno precisamente alle 23:45, con una riduzione del 4% dei costi energetici. Ma scommettiamo che anche a luci spente – e qui i detrattori estetici potranno fare facile ironia – la Tour Eiffel sarà tutt’altro che invisibile continuerà a far sentire la sua presenza.

Le luci degli edifici pubblici si attenueranno alle 22 e il riscaldamento scenderà a 18 gradi, mentre la temperatura nelle piscine pubbliche sarà ridotta di un grado, a 25 gradi. «Ma Parigi resterà sempre la città della Luce», ha rassicurato la sindaca Anne Hidalgo.

La decisione non arriva a sorpresa. La guerra in Ucraina è entrata ormai nel suo settimo mese e, con la stagione fredda alle porte, bisogna fare realisticamente i conti con la possibilità che la Russia possa interrompere la fornitura di gas. Ricordiamo che, prima dell’inizio delle ostilità, la Grande Madre riforniva l’Europa per il 40% circa del suo gas. Una fornitura che, oggi, si è ridotta drasticamente al 9%. Gazprom, la multinazionale controllata dal Governo della Federazione Russa, ha dichiarato, la scorsa settimana, che il gasdotto Nord Stream resterà chiuso. Anche il Governo italiano ha preso misure. È stato infatti pubblicato il “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale”, che prende a riferimento gli otto mesi dall’agosto 2022 al marzo 2023, prevedendo una riduzione volontaria dei consumi del 9,5% nel periodo.

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