Categorie: Attualità

Un questione di eredità: nove opere di Pablo Picasso donate alla Francia

di - 22 Settembre 2021

Nove opere di Pablo Picasso sono state donate dalla figlia Maya alla Francia. L’annuncio è stato dato dalla Ministra della Cultura francese, Roselyne Bachelot. Le opere saranno esposte al Museo Picasso di Parigi, a palazzo Salé, nel quartiere Le Marais. «È con profonda emozione che celebro l’ingresso di queste opere nelle collezione nazionali», ha dichiarato Bachelot, che ha definito la donazione un «evento eccezionale».

Questa donazione, che comprende sei dipinti, due sculture e un album da disegno, consente a Maya Ruiz-Picasso di evitare pesantissimi oneri di successioni. Il valore complessivo della raccolta non è stato specificato, con Bachelot che ha sostenuto il segreto fiscale. Alla presentazione, svoltasi lunedì, ha partecipato anche il Ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, che ha sottolineato il valore storico della donazione e l’importanza di un museo dedicato al grande e controverso artista: «Cosa sarebbe la Francia senza lo spagnolo Pablo Picasso?».

In effetti, Picasso, nella sua lunga e turbolenta vita, viaggiò molto attraverso l’Europa, da Napoli a Schooredam, nei Paesi Bassi, ma con la Francia e con Parigi ebbe un rapporto particolare: il primo viaggio fu nel 1900, con la città in fermento per l’inaugurazione dell’Esposizione Universale. Questo primo soggiorno non fu molto lungo ma nella Capitale francese sarebbe tornato negli anni successivi, trascorrendovi vari periodi durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, e iscrivendosi anche al Partito Comunista Francese. «La Francia è stata la scelta di mio padre e non ho mai pensato di andare da nessun’altra parte», ha scritto Maya in una lettera, letta dal figlio Olivier Widmaier durante la presentazione. Per motivi di salute, infatti, la donna non ha potuto partecipare alla conferenza stampa. «Si tratta di un nuovo arricchimento per il Museo Picasso, con opere che mia madre ha conservato con l’intenzione di esporle in un museo», ha dichiarato Olivier all’agenzia Afp.

Alla conferenza stampa al Museo Picasso è stata mostrata solo un’opera, un dipinto cubista del 1938 intitolato Bambino con lecca-lecca seduto sotto una sedia, che Picasso realizzò poco dopo Guernica. Secondo Olivier, il dipinto rappresenterebbe sua madre nascosta sotto i mobili, come un oscuro presagio dell’incombente conflitto mondiale. Maya, nata il 5 settembre 1935 dalla relazione che Picasso intrattenne con la modella francese Marie-Thérèse Walter, dal 1927 al 1935, posò in diversi ritratti del padre. Nel 2017, la Gagosian Gallery di Parigi presentò “Picasso and Maya: Father and Daughter”, prima mostra dedicata ai ritratti di Maya, curata da Diana Widmaier Picasso.

Il lavoro più vecchio nella donazione risale al 1895, un ritratto del padre di Pablo Picasso. Le altre sono uno Studio per suonatore di mandolino del 1932, un Ritratto di Émilie Marguerite Walter, del 1939 – si tratta della nonna di Maya, la madre svedese di Marie-Thérèse –, la Venere del Gas, una scultura del 1945, El Bobo, un dipinto a olio del 1959 che riprende la figura del nano di corte ritratta da Velázquez, un taccuino con schizzi tratti dal Pranzo sull’erba di Edouard Manet, e una Testa d’uomo del 1971, un dipinto a olio che fu scelto per illustrare la copertina del catalogo dell’ultima mostra dell’artista vivente. L’ultimo pezzo donato alla Francia non è un’opera di Pablo Picasso ma un oggetto che lo accompagnò per tutta la vita, fin da quando lo acquistò, nel primo decennio del XX Secolo. Si tratta di una statuetta Tiki delle Isole Marchesi, splendido esempio di arte primitiva.

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