Categorie: Bandi e concorsi

Equidistanze | Residenze Artistiche: il bando. Intervista alle curatrici

di - 15 Maggio 2021

Giunto alla sua seconda edizione e nato da un’idea di Magazzeno Art Gallery, il progetto Equidistanze | Residenze Artistiche è curato da Alessandra Carini e Benedetta Pezzi e mira a «sostenere gli artisti e le artiste in questo periodo così delicato. La residenza intende fornire le condizioni per poter approfondire la propria ricerca in una prospettiva di apertura e di confronto, in un contesto comunitario e familiare in continua trasformazione e mutamento», hanno spiegato gli organizzatori.

Le domande per il bando 2021, rivolto ad artisti e artiste emergenti e affermati senza limiti di età, sono aperte fino al 20 giugno 2021, potete tutte le info qui.
La residenza è comprensiva di vitto e alloggio e materiali di base e si svolgerà a Filetto, in provincia di Ravenna, dal 27 luglio al 30 agosto 2021.

© Equidistanze | Residenze Artistiche

Intervista ad Alessandra Carini e Benedetta Pezzi, curatrici del progetto

Come è nato il progetto Equidistanze | Residenze Artistiche e quali sono i suoi obiettivi?

«Il progetto Equidistanze | Residenze Artistiche nasce nel 2020 da un’idea di Magazzeno Art Gallery per sostenere ogni artista in un periodo delicato e intende fornire le condizioni per poter approfondire la propria ricerca in una prospettiva di apertura e di confronto, in un contesto comunitario e familiare in continua trasformazione e mutamento.

Le nostre Residenze Artistiche si allontanano dal concetto canonico di “residenze”, sono un periodo di una settimana vissuto a stretto contatto con altri artisti, i collaboratori e collaboratrici, l’assistente tecnico storico-artistico, le curatrici del progetto e il meraviglioso spazio naturale che le/li accoglie: una convivenza situazionista che può essere spunto di una trasformazione continua, espressione della liberazione delle energie vitali e creative, comprendente la manifestazione di questi in happening e performance che creino un contatto, virtuale o fisico, con il pubblico.

I destinatari del progetto sono in primis gli artisti selezionati, scelti previa pubblicazione di un bando nei canali dell’Associazione, ma soprattutto il pubblico, fruitore delle varie attività, la comunità di Filetto e delle città circostanti (venti minuti da Ravenna, Forlì e Faenza, neanche un’ora di distanza da Bologna e Rimini).

Ogni settimana saranno effettuate varie iniziative che creeranno relazioni tra gli artisti presenti in residenza, curatori, organizzatori, ospiti, abitanti di Filetto ma anche tutto il pubblico circostante che nel 2020 ha manifestato un immenso interesse nei confronti del progetto (nei vari eventi durante i due mesi, compresa l’inaugurazione, si sono contate all’incirca mille persone). Saranno attive anche delle dirette Instagram sui profili @equidistanze e @magazzenoartgallery e una assidua comunicazione social per rendere fruibile questi eventi al maggior numero di persone possibile.

L’obiettivo di Equidistanze è principalmente quello di avvicinare più persone possibili a una realtà marginale come quella di Filetto, tramite attività diverse tra loro, con lo scopo di rendere l’arte accessibile a tutti, trasversale e interstiziale».

© Equidistanze | Residenze Artistiche
Equidistanze | Residenze Artistiche giunge quest’anno alla sua seconda edizione. Che differenze pensate ci saranno tra le due edizioni?

«Il progetto è stato realizzato nell’estate 2020 per una durata totale di due mesi e il primo anno è stato finanziato completamente dalla galleria ravennate Magazzeno Art Gallery, mentre da quest’anno l’organizzazione sarà affidata completamente all’Associazione Culturale XX.

Rispetto all’anno scorso, il numero di artisti sarà ridotto a venti, quattro artisti per ogni settimana, che saranno scelti unicamente tramite bando, a differenza della scorsa edizione, per la quale alcuni artisti erano stati invitati dagli organizzatori; questa scelta è stata fatta principalmente per dare il giusto spazio ad ogni artista, per dedicarci totalmente alla loro progressione e al loro percorso, senza tralasciare alcunché. Abbiamo acquisito nel nostro team anche un assistente tecnico storico-artistico che si occuperà di aiutare gli artisti nella scelta e nella ricerca dei materiali.

Il vitto quest’anno sarà interamente vegano e più sostenibile possibile, in quanto il nostro gruppo ha molto a cuore questo aspetto e crede che sia fondamentale e profondamente attuale interessarsi alla salvaguardia del nostro pianeta e di chi lo abita, umano o animale che sia.

In questa seconda edizione, inoltre, vogliamo cercare di creare più collaborazioni possibili con le realtà del territorio, siano esse ristoranti, teatri, artisti locali, associazioni e chiunque abbia voglia di creare legami per coinvolgere più pubblico possibile e aprire le porte della residenza a tutti gli interessati. Possiamo farvi un piccolo spoiler sulle collaborazioni di quest’edizione: Associazione Norma, Associazione Culturale Come Eravamo, Deriva Festival, Garage Sale, Giovanni Lami, Irene Rossi, Ristorante Alexander, RSE Radio Web, Teatro delle Albe, e tantissime altre che non possiamo ancora svelare!».

© Equidistanze | Residenze Artistiche
Quale contesto offrite agli artisti e quali sono le caratteristiche del vostro programma che sono state maggiormente apprezzate dagli artisti che hanno partecipato alla prima edizione?

«La casa nella quale si svolgeranno le residenze d’artista si trova nella frazione di Filetto, località che conta 245 abitanti, distante all’incirca 15 chilometri dal comune di Ravenna di cui essa fa parte, in egual misura da Faenza e da Forlì. Questa tipologia di residenza esula dall’esperienza accademica anche, e soprattutto, in conseguenza di quello che il nostro Paese, e non solo, ha vissuto nell’ultimo anno. È molto difficile dare direttive artistiche a riguardo e, per questo, si propongono tematiche sociali odierne che l’artista potrà sviluppare nelle modalità che più gli appartengono, sfruttando un dialogo sempre vivo e disponibile con le curatrici, le collaboratrici e i collaboratori, aspetto apprezzatissimo dai partecipanti della prima edizione. Un altro aspetto che ha riscosso molto successo è il contatto con la natura, in quanto l’artista può sentirsi libero di lavorare distante dalla frenesia quotidiana e dalla tecnologia che pervadono in modo prepotente le nostre esistenze».

© Equidistanze | Residenze Artistiche
Quali sono i criteri di selezione degli artisti? Da chi è costituita la giuria di selezione?

«Unico criterio di selezione è quello della contemporaneità: ogni artista deve basare la sua ricerca su ciò che stiamo vivendo, in tutte le sfaccettature che compongono la nostra società.
La giuria di selezione è composta dalle curatrici del progetto, Alessandra Carini e Benedetta Pezzi, da un esperto di Arte Urbana, Marco Miccoli, e da un assistente tecnico storico-artistico, Nicola Montalbini».

A livello pratico, che cosa offrite agli artisti e quali spese/contributi sono a carico loro?

«Agli artisti offriamo vitto, alloggio e materiali di base (tele, colori, bombolette, vernici, solventi, ecc) ma non ci occupiamo, per ovvie ragioni, di tutti i materiali particolari e personali dell’artista. A ogni artista chiediamo, al momento dell’invio della candidatura, un contributo di 20 euro che andrà a coprire le spese di segreteria. Se selezionato, all’artista non saranno richiesti ulteriori contributi, dovrà però occuparsi delle spese del viaggio per raggiungere la residenza».

© Equidistanze | Residenze Artistiche
Nella prima edizione avete accolto nei vostri spazi per un periodo di residenza gli artisti selezionati e avete collaborato, in altre forme, con molte delle persone che si sono candidate. Potete dirci di più su questo aspetto? Ripetere questa modalità anche quest’anno?

«Certo, con moltissimi degli artisti che hanno partecipato a Equidistanze 2020 stiamo attualmente collaborando tramite Magazzeno Art Gallery e molte di queste collaborazioni stanno avendo un grande successo. Ripeteremo sicuramente questa modalità, in quanto punto fondamentale del nostro progetto è proprio quello di non lavorare a “compartimenti stagni” o su base annuale, ma rendere le attività il più fruibili possibili sia a livello di tempo che di spazio, creando un progetto durevole e di successo, per noi e, soprattutto, per gli artisti». (SC)

© Equidistanze | Residenze Artistiche

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